8 Dicembre 2010: sono passati 30 anni dalla morte dell’ex Beatles John Lennon. Fu ucciso per mano di Mark Chapman davanti a sua moglie al di fuori del Dakota Building di New York all’età di 40 anni.
Yoko Ono, 77 anni, moglie di Lennon ha chiesto di ricordarlo “con profondo amore e rispetto. Il mondo sta ancora imparando dai suoi messaggi di pace. Nella sua breve vita ha dato tanto alla società. Il mondo è stato fortunato a averlo conosciuto. Dobbiamo ancora imparare molto da lui oggi”. La celebrazione principale si farà a Liverpool, città natale di John e dei Beatles, dove sono previste migliaia di persone per partecipare alla veglia in suo ricordo. I fan si troveranno questa stasera per accendere candele e cantare intorno al John Lennon Peace Monument in Chavasse Park, che è stato inaugurato all’inizio di quest’anno da parte dell’ex moglie di John, Cynthia e il loro figlio, Julian.
Visto il periodo natalizio vi lasciamo con la canzone “Happy Christmas (War Is Over)”
New York, 7 ott. (Adnkronos) – A 30 anni dalla morte di John Lennon le sue impronte digitali interessano ancora l’Fbi. Alcuni agenti federali, infatti, si sono presentati in un piccolo negozio di oggetti pop di New York, e hanno sequestrato un documento con le impronte digitali del cantante, che avrebbe dovuto essere messo all’asta per il settantesimo compleanno dell’artista.
Il modulo, del valore di 100mila dollari, era stato compilato dal cantante dei Beatles in una stazione di polizia di New York l’8 maggio del 1976, e faceva parte delle procedure necessarie per ottenere la cittadinanza americana. L’Fbi, che negli anni Settanta aveva tenuto sotto sorveglianza John Lennon per il suo attivismo pacifista, non ha dato alcuna spiegazione per il sequestro. Peter Siegel, proprietario del negozio a Midtown, chiamato ‘Gotta have it’, ha raccontato che l’Fbi voleva il documento da più di una settimana.
“Faccio questo lavoro da vent’anni e non mi era mai capitato un tale interesse da parte del governo- ha spiegato al New York Times – John Lennon è uno dei più grandi musicisti della storia e le indagini sul suo caso non devono finire”.
Probabilmente, spiega ancora il giornale, la ragione di tanto interesse potrebbe essere molto banale: il cartoncino con le impronte è infatti proprietà dello Stato. “Bisogna indagare su come questo documento sia stato messo all’asta”, ha spiegato il portavoce dell’Fbi, James Margolin. Il documento, era stato venduto da un collezionista privato, un concert promoter, che l’aveva comprato tempo fa a una convention dei Beatles.
Anche Jon Wiener, professore di storia a U.C Irvine e autore del libro “Gimme Some Truth: The John Lennon F.B.I. Files”, ha detto di essere molto sorpreso per un interesse così forte a distanza ormai di tanto tempo. Siegel ha spiegato che il modulo era stato venduto da un collezionista, che lo aveva comprato a una convention dei Beatles, più di vent’anni fa. Non è la prima volta che un documento con le impronte digitali di Lennon è stato bandito a un’asta. Nel 1991 Sotheby’s ne aveva venduto uno simile per 4.125 dollari senza sollevare nessun problema.