“Match at Home” è un kit per reclutare a casa i potenziali donatori di midollo osseo in piena pandemia da covid.
Un kit che presto potrebbe arrivare nella case dei potenziali donatori di midollo osseo, giovani in salute dai 18 ai 35 anni di età, che in questo modo potranno salvare vite umane, che attendono il midollo come ultima speranza di vita.
Il progetto-pilota sarà per ora attivo in 4 regioni: Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna per poi eventualmente estendersi in tutta Italia.
Da sempre ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) è abituata a trasformare i problemi in opportunità di miglioramento e, insieme ad IBMDR, ha deciso di mettere in campo una nuova modalità d’iscrizione di nuovi potenziali donatori semplice e sicura, attraverso l’auto prelievo di campione salivare svolto direttamente a casa. Il potenziale donatore potrà effettuare tutta la procedura d’iscrizione presso la propria abitazione utilizzando la piattaforma di iscrizione associativa ADMO, collegata direttamente ad IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry), ricevere il kit salivare tramite posta, effettuare il prelievo assistito da un sanitario associativo tramite videochiamata e consegnare il campione nel punto raccolta più vicino convenzionato con ADMO.
A monte, sempre per rimanere in tema, c’è una crisi ormai profonda di donazioni, a causa della contingente situazione sanitaria mondiale ed italiana.
A fronte dell’emergenza determinata dalla pandemia COVID-19 sono state sospese tutte le attività d’informazione e sensibilizzazione che l’associazione svolgeva regolarmente sul territorio nazionale (istituti scolastici, università, centri sportivi, eventi, piazze,…) e la modalità di reclutamento out door con raccolta di campione buccale. Pur mantenendo la possibilità d’iscrizione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo tramite prelievo di sangue in ambito ospedaliero, il numero di nuovi iscritti ha subito un drastico calo.
Dai dati del registro italiano dei donatori di midollo osseo IBMDR da inizio 2020 a settembre 2020 siamo a -48% iscrizioni di nuovi potenziali donatori rispetto allo stesso periodo del 2019, con punte del 60% in alcune zone del territorio italiano maggiormente colpite dalla pandemia, anche se i trapianti e le donazioni effettive stanno tenendo più o meno testa alla crisi pandemica.
I trapianti dal 2019 al 2020 sono calati del 5.8% quelli allogenici ossia da donatore esterno ma anche del 5.2% quelli autologhi ossia la persona malata dona per sé stessa.
L’attuale situazione pandemica ha mostrato, oggi più che mai, la necessità di avere un numero sempre crescente di nuovi iscritti affinché ogni paziente possa trovare il proprio donatore compatibile. Le difficoltà logistiche e di trasporti di sacche di CSE ha evidenziato come le donazioni transnazionali siano un elemento di criticità del sistema donativo italiano, superabile solo con un considerevole aumento dei donatori italiani iscritti al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR).
I grafici calano soprattutto sui nuovi ingressi, quelli che posso alimentare un registro nazionale importante. Eppure i numeri dei malati di tumore, di chi attende un trapianto, sono sempre gli stessi: in media circa 2000 pazienti all’anno attendono il loro donatore per avere una speranza di vita.
E qui sta il gap da colmare.
Ci hanno pensato in questi mesi le strutture sanitarie aiutate dalle associazioni come ASMO, l’Associazione Donatori di Midollo Osseo, che si sono reinventate e hanno attivato progetti, incontri, modalità di reclutamento online, con le forme più disparate, dal nord al sud della penisola.
Anche il tradizionale appuntamento con le piazze d’Italia Match it Now, organizzato in occasione della ricorrenza mondiale del donatore di midollo osseo che quest’anno si è svolta dal 19 al 26 settembre, per tipizzare sul posto i giovani volenterosi quest’anno ha dovuto trasferirsi online con tutte le difficoltà del caso. I numeri parlano di 3.192 donatori in meno iscritti attraverso Match it Now edizione 2020
I centri di sangue però hanno continuato in tutta sicurezza la loro attività nonostante la contrazione e nnonostante le prenotazioni obbligatorie e tutte le misure per contrastare il virus adottate fin dall’inizio della pandemia,
Oggi ( 9 novembre 2020) a supporto e sostegno dell’esercito dei donatori e dei centri trapianti arriva anche la nota del Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria che parla di necessità primaria di garantire e mantenere nel periodo emergenziale in atto il percorso donazione-trapianto quale terapia salvavita e Livello Essenziale di Assistenza.
Di qui tutta una serie di indicazioni operative diramate sia alle direzioni aziendali sia ai coordinamenti regionali dei trapianti, per contrastare questa importante riduzione delle attività di donazione di cellule staminali emopoietiche (CSE), per controllare le
possibili criticità organizzative dei programmi trapianto e mantenere attiva la terapia trapiantologica per i pazienti in lista di attesa.
Come per esempio l’impegno ad evitare forme di depotenziamento dei Programmi Trapianto intesi con lo spostamento di personale sanitario ad altre funzioni aziendali considerate in sofferenza; garantire l’utilizzo di sale operatorie per il prelievo di CSE da sangue midollare solo per citarne alcune.
Ma poi anche la necessità di rafforzare l’attività di reclutamento di potenziali donatori di CSE da iscrivere al Registro nazionale italiano dei donatori di midollo osseo (IBMDR) e così pure di ribadire che le attività correlate alla donazione e trapianto di CSE, quali Livelli Essenziali di Assistenza, possono essere considerate incluse tra le motivazioni di necessità degli spostamenti in merito all’ultimo DPCM , e che quindi siano consentiti sia gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi dei Centri donatori e poli di reclutamento IBMDR, sia gli spostamenti del personale associativo operante sul territorio nazionale presso le medesime sedi.
Nell’autodichiarazione per capirsi si potrà scrivere “Donazione di cellule staminali emopoietiche” alla voce “Altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio”.
La nota del Ministero dalla Sanità conclude augurandosi che , visto l’andamento epidemiologico della pandemia a livello nazionale e internazionale e dunque un elevato rischio che si possa ancora verificare una ulteriore contrazione dell’attività di donazione e di conseguenza di trapianto, nell’ottica del comune intento
di raggiungere gli obiettivi di tutela della salute dei cittadini, ci sia assoluta necessità di assicurare la continuità assistenziale dei tanti pazienti in lista di attesa per trapianto di CSE.
E cosi Admo si prepara agli ultimi mesi di questo strano 2020. Lo ha fatto con il 54 esimo Consiglio Nazionale di Admo Federazione Italiana Onlus realizzato per la prima volta in modalità online il 31 ottobre scorso, diventata occasione per presentare i numeri nel registro IBMDR e del CNT in epoca Covid e per stilare il piano di battaglia per i prossimi mesi.
Con una bella novità dell’ultima ora ossia l’ingresso nella Federazione dopo anni anche della regione Basilicata.
“L’emergenza sanitaria ci ha costretti a prorogare di sei mesi la consueta assemblea annuale dei Soci che, come di abitudine, da anni si è svolta nel mese di maggio a Roma. Un momento di incontro di tutte le ADMO Regionali, uno scambio e confronto di idee ed esperienze. La pandemia ci costringe alla distanza, a rinunciare a strette di mano, abbracci, momenti vissuti insieme, ma non ci ha tolto la voglia e l’energia di affrontare nuove sfide con fiducia e senso propositivo, a favore dell’Associazione, dei donatori e delle tante persone che sono in attesa di un fratello genetico. Nonostante tutti gli imprevisti determinati dalla pandemia in atto che ci hanno costretto, nostro malgrado, di sospendere le maggiori iniziative di sensibilizzazione in outdoor in ambito nazionale nel corso dell’anno 2020, soggiace nel substrato della nostra Associazione la voglia di continuare con sempre più forza ed entusiasmo, l’ottimismo che ci fa sperare in tempi migliori, il desiderio di ritrovarci e di tenere vivo il nostro paese cogliendo la sfida di affrontare i momenti bui con la luce di nuovi progetti, come Match at Home, volti ad incentivare le iscrizioni di potenziali donatori al fine di fare fronte alle numerose richieste di trapianto, a favore di pazienti oncoematologici e non, che non sono andate e non andranno in lockdown” .