Dopo il grande successo nelle arene italiane, dove è stato presentato in anteprima, Il grande passo arriva finalmente al cinema: da giovedì 20 agosto sul grande schermo del Visionario di Udine e dal 27 a Cinemazero di Pordenone!
Un approdo in sala non scontato e fortemente voluto, proprio per amore del pubblico e del grande schermo! Come sottolineato dallo stesso regista Antonio Padovan: «Quando ho scritto Il grande passonon avrei mai potuto immaginare in che situazione ci saremmo trovati oggi, in che situazione il nostro piccolo film avrebbe dovuto farsi spazio per poter finalmente vivere negli occhi degli spettatori. L’unica cosa che sapevo è che volevo fare un film per un Pubblico, non per delle individualità: un film che io stesso avrei voluto vedere seduto in un cinema con attorno a me centinaia di sconosciuti con i quali avrei condiviso un’esperienza collettiva. […] Sono molto contento che la produzione e i distributori abbiamo deciso di rischiare, di non cedere alla tentazione di un’uscita digitale ma di scommettere su una riapertura dei Cinema, sul fatto che le cose andranno Veramente meglio e che torneremo a stare tutti assieme, a condividere emozioni.»
E giovedì 20 agosto alle ore 21.15 il film torna eccezionalmente anche al giardino Loris Fortuna di piazza I Maggio a Udine, dopo la proiezione sold-out dello scorso luglio che aveva visto come ospiti speciali il regista, Giuseppe Battiston e il leggendario maestro Pino Donaggio, autore della colonna sonora!
Sorridente favola moderna, distribuita dalla friulana Tucker Film con Parthenos, e prodotta da Ipotesi Cinema e Stemal Entertainment con Rai Cinema, Il grande passo unisce per la prima volta il Nordest di Giuseppe Battiston e la Roma di Stefano Fresi. Due inediti “fratelli cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero essere più diversi: l’impetuoso e geniale Dario (Battiston), ossessionato dall’idea di raggiungere la luna a bordo di un razzo, e il placido Mario (Fresi), che gestisce un negozio di ferramenta nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro strade non s’incrociano…
«Raccontando questa storia – commenta ancora Padovan – ho voluto rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro di me. Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori come Steven Spielberg. E quello silenzioso e sincero, il cinema della mia terra, creato da artigiani come Carlo Mazzacurati. Questi due mondi s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del sogno di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a conoscersi».