La Consulta boccia il porcellum

La Consulta boccia il porcellum

ELEZIONI-3

Stop al Porcellum dalla Consulta. La decisione che boccia la legge elettorale attuale, è arrivata dopo una giornata di lavori alla Corte costituzionale sul ricorso proposto nei riguardi del Porcellum. Nel mirino dei giudici l’incostituzionalità del premio di maggioranza e l’esclusione delle preferenze.

La Corte Costituzionale nel dettaglio ha dichiarato “la illegittimità costituzionale delle norme della legge elettorale, che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza, sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica, alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera 340 seggi e al Senato il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione”.
La Consulta ha anche dichiarato “la illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali ‘bloccate’, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza”. Le motivazioni della sentenza, informa una nota di Palazzo della Consulta, “saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici. Resta fermo – si aggiunge – che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”.
”Il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”. E’ quanto sottolinea la Consulta nella nota che annuncia la decisione di proclamare l’illegittimità costituzionale del Porcellum.

A questo punto due dovrebbero essere le strade percorribili:

rivisitazione del Porcellum: assegnare il premio di maggioranza solo in caso di raggiungimento di una percentuale di voto molto alta (si era parlato del 40% nelle ipotesi) e inserimento della preferenza. Di fatto sarebbe il ritorno al proporzionale quasi puro pre referendum Segni del ’92. In questo caso va detto potrebbero crearsi dei super-agglomerati di partiti nella speranza da parte delle coalizioni di arrivare al quorum necessario a far scattare il premio di maggioranza. Difficile che accada nel centrodestra dove il Pdl si è appena sciolto e difficile anche nel centrosinistra dove i partitini difficilmente sceglierebbero di sciogliersi all’interno del Partito Democratico

Ritorno al Mattarellum: con la legge approvato dop oil 1992 si passò a un sistema misto. I collegi erano uninominali per cui il candidato che prendeva un voto in più degli altri veniva eletto. A tutela delle minoranze (per dirla con un forma elegante) il 25% dei seggi veniva attribuito su base proporzionale. La quota proporzionale del senato veniva attribuita su base regionale

E’ abbastanza difficile immaginare che il Parlamento sia in grado di approvare una legge diversa