La consulta boccia la legge Friulana sul welfare: è discriminatoria

TONDO

Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la nuova legge del Friuli Venezia Giulia sull’accesso ai servizi del welfare. L’impugnativa e’ stata decisa perche’ i requisiti di residenza previsti dal testo, approvato dalla maggioranza di centrodestra lo scorso novembre ”introducono – si legge nella motivazione – inequivocabilmente una preclusione destinata a discriminare”. I provvedimenti erano stati gia’ impugnati e censurati dalla Consulta come ”discriminatori”.

In particolare la legge seul welfare prevedeva che potessero benficiarne solo i cittadini residenti in Italia da almeno 2 anni di cui almeno due nella nostra regione, tagliando fuori di fatto, gran parte degli immigrati arrivati in Italia recentemente

“Il Consiglio regionale ha approvato le norme di cui alla legge regionale 16 del novembre 2011 per adeguare la legislazione regionale alla normativa europea e per una doverosa semplificazione delle procedure per accedere a talune prestazioni sociali”, sottolinea l’assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro a seguito della notizia odierna dell’impugnazione da parte del Governo, davanti alla Corte costituzionale, della legge 16/2011 recante “Disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali e di personale”.
“Prendiamo atto della decisione del nuovo Governo nazionale – rileva l’assessore Molinaro – analoga a quella assunta poche settimane fa in relazione ad una legge della Provincia di Bolzano”.
“Esamineremo le motivazioni dell’impugnativa che attiene in particolare alla competenza legislativa della Regione e decideremo il da farsi”.
“Quello che il Governo regionale vuole – rileva infine l’assessore – è che l’azione amministrativa, in questo caso per la famiglia, la casa ed il diritto allo studio, possa svolgersi in continuità e nel rispetto dei principi costituzionali”.