ai microfoni di Udinese Tv, mister Luca Gotti ha commentato il percorso dei bianconeri nella prossima Serie A alla luce del calendario.
Mister, un commento al calendario e sull’impatto alla stagione che ci metterà subito di fronte alla Juve
“In teoria le grandi squadre è meglio affrontarle presto, prima che consolidino le relazioni tra calciatori. E’ chiaro che questo inizio ci riserva, nelle prime 5 giornate, tre grandi squadre e non solo una.”
Infatti arriveranno, poi, alla quarta e quinta giornata anche Napoli e Roma, sfide inframmezzate da quelle a Venezia e Spezia ma, come due anni fa, si parte con due gare alla Dacia Arena. Può essere un vantaggio, auspicando il ritorno del maggior numero di tifosi allo stadio?
“Auspichiamo, intanto, di avere lo stadio tutto pieno. Non solo la Dacia Arena ma tutti quelli del campionato cambiando, così, l’atmosfera irreale vissuta nell’ultimo anno e mezzo. Per conto nostro, dobbiamo invertire il trend degli ultimi 6 mesi dello scorso campionato in cui abbiamo raccolto troppo poco in casa nostra e dobbiamo farlo sin dalla prima partita”.
La grande novità di questo calendario è la sua asimmetricità tra il girone di andata e quello di ritorno, esperienza che Lei ha già sperimentato al Chelsea, l’accoglie in maniera positiva?
“Si, volentieri. Secondo me aggiunge una componente di variabilità. Prima poteva capitare, nel sorteggio, di avere cicli di ferro che si ripetevano tra andata e ritorno, questa componente asimmetrica aumenta, invece, la variabilità e arricchisce il calendario. Nella mia piccola esperienza inglese mi era piaciuta questa cosa”.
Ironia della sorte, però, per l’Udinese l’ultima di andata e l’ultima di ritorno corrisponderanno con le sfide alla Salernitana, con il campionato che si chiuderà all’Arechi. Nel complesso, sulla carta, nelle ultime otto gare, eccetto l’Inter, l’Udinese affronta tutte squadre alla portata, cosa ne pensa?
“Ho imparato nel tempo che la carta vale pochissimo. Non ha senso fare oggi previsioni poco sensate e verosimili. Esempio: trovi la Salernitana all’ultima di campionato, a Salerno, che è uno stadio dove ci possono essere 35.000 persone con una spinta incredibile. Pertanto è difficile dire adesso se quelle partite possano essere abbordabili. Come al solito, l’unica cosa che conviene è badare solo a se stessi e cercare di fare il meglio”.