La città dei ricordi d’infanzia e degli anni di scuola, ma anche un centro storico intrigante, sorprendente, denso di storia e di storie che si sono rincorse e sedimentate nel tempo: è la Pordenone di Enrico Galiano, una città familiare eppure ancora tutta da scoprire perché, proprio dietro l’angolo, ci sono dettagli che potremmo non aver mai colto con attenzione, e un intrico suggestivo di natura “anfibia”, lambita da rogge e canali. Subito fuori porta, ecco altri paesaggi terracquei, ecco un castello e gli orizzonti che si perdono fra un pendio e una discesa, una pedalata dopo l’altra. Parola di Enrico Galiano, l’autore caro al grande pubblico e insieme il “prof” prediletto dai lettori giovani e giovanissimi: a Torre di Pordenone Galiano è cresciuto, e negli anni ha imparato a puntare il suo sguardo curioso anche sui luoghi più “ordinari”, sapendo che possono schiudere uno scrigno di racconti.
Sarà lui la prossima guida, il “cicerone” eccellente per un nuovo Viaggio digitale organizzato nell’ambito del progetto“Friuli Venezia Giulia, terra di scrittori. Alla scoperta dei luoghi che li hanno ispirati”, promosso da Fondazione Pordenonelegge insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia e a PromoTurismoFVG. “Tra castelli, laghi e fiumi. La Pordenone inedita di Enrico Galiano” titola l’escursione in programma, online, sabato 24 aprile, dalle 10 su Facebook e Youtube di pordenonelegge – e successivamente sui canali di PromoTurismoFVG. Una nuova tappa del format che Fondazione Pordenonelegge ha per molto tempo sviluppato in presenza e che, nel corso del 2020 pandemico, ha riconvertito in piccole full immersion digitali per rinnovare il piacere del viaggio. Gli itinerari si possono ritrovare tutti sul canale Youtube di pordenonelegge e sul sito turismofvg.it, info e dettagli pordenonelegge.it
Con Enrico Galiano andremo alle radici del nome stesso della città, quel Portus Naonis, “porto navigabile”, che ci rimanda subito al Noncello e all’antico quartiere di “Torre”, cuore della città. Proprio qui troviamo ancora la parrocchia di Sant’Ilario e Taziano e un castello – quello di Torre, appunto – da cui si sprigionano inquietanti leggende: quella sul fantasma del conte Giovannino di Ragogna, per esempio, che si tramanda vittima insieme alla sua famiglia di un rogo appiccato alla torre del maniero. E ci sono luoghi che appartengono alla quotidianità – perlomeno quella pre-pandemica – come il Liceo LeoMajor, che un tempo era parzialmente collocato nell’ex convento dei domenicani dove oggi ha sede la biblioteca. Proprio in questa scuola Galiano ha ambientato il suo primo romanzo, “Eppure cadiamo felici”.
Allontanandosi dal centro, nei dintorni vicini, grande ispirazione anche per gli appassionati delle due ruote: in bicicletta si può partire dal Castello di Porcia, costeggiare Rorai e raggiungere il Lago della Burida: dove è facile perdere la cognizione del tempo e dello spazio, lasciandosi ipnotizzare dai giochi di luce al tramonto. Così vicini, in fondo, al centro storico di Pordenone, ma così piacevolmente lontani dai pensieri che ci incalzano ogni giorno.
Infine, abbandonando le strade cittadine e avventurandosi verso le montagne in direzione Tramonti, ecco il Lago di Redona, che nel romanzo di Galiano è teatro di un giallo: un ragazzo scomparso che forse si è calato proprio nel fiume, senza più riemergere. E quasi ogni estate, dal lago in secca, emergono infatti le rovine di un vecchio borgo che giace sul suo fondale, il borgo di Movada. La visione di quei resti è un’esperienza stupefacente.
Pordenone è una città elegante che incanta con il suo suggestivo centro storico, autentico mosaico di palazzi cinquecenteschi, chiese romaniche, porticati, facciate affrescate, edifici gotici e barocchi. Una passeggiata sotto i prestigiosi portici del Corso o una visita ai musei e alle mostre temporanee saranno il modo migliore per immergersi nella storia e nella cultura locali. Città giovane e vivace, Pordenone è il cuore di grandi festival letterari, cinematografici e musicali, eventi diventati negli anni cult per gli appassionati. A Pordenone il fumetto è arte: nasce il Paff – Palazzo delle arti e del fumetto in Friuli, lo spazio che intende proporre il fumetto come forma d’arte, oltre che di comunicazione e approccio mentale.