La qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia continua a migliorare

La qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia continua a migliorare

“La qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia continua a migliorare. Esistono pochissime criticità mai comunque sopra la soglia di attenzione. Ogni anno la situazione va nella direzione tracciata da questa Amministrazione regionale”.
Lo afferma l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, che questa mattina ha presentato la Relazione sulla qualità dell’aria 2020 di Arpa Fvg che ha segnato un leggero miglioramento per l’ozono, sostanziale stabilità sul fronte delle polveri sottili, necessità di migliorare i processi di combustione domestica della legna.
Si tratta di un rapporto innovativo per le modalità di presentazione dei dati, più compatto e di più facile lettura, arricchito nella parte conclusiva di un breve capitolo dedicato alle buone pratiche, cioè alle azioni che ognuno può compiere quotidianamente per migliorare la qualità dell’aria.
“Lo scorso 7 maggio – ricorda Scoccimarro – la Giunta ha deliberato l’approvazione del rapporto preliminare per l’aggiornamento del piano regionale di miglioramento della qualità dell’aria che attualmente è in fase di valutazione da parte delle autorità competenti in questo settore: Comuni, associazioni di categoria e ambientali, Ministeri e Direzioni regionali. Da tutte queste realtà ci aspettiamo i necessari riscontri e le opportune proposte sulla base delle diverse competenze”.
“Quel rapporto preliminare – sottolinea l’assessore – intercettava già allora gran parte delle indicazioni che sono ora riportate nella Relazione annuale sulla qualità dell’aria redatta da Arpa”.
Nel rapporto dell’Agenzia regionale per l’ambiente si conferma, infatti, una qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia complessivamente buona. Rimangono alcune criticità relativamente a uno dei tre indicatori per le polveri sottili, ovvero il numero di superamenti della soglia giornaliera di 50 µg/m3 per il Pm10, che nella bassa pianura pordenonese e nei pressi del confine con il Veneto, purtroppo, risulta ancora superiore alla soglia di 35 giorni prevista dalla vigente normativa.
Decisamente meglio vanno gli altri due indicatori relativamente al materiale particolato, ovvero il valore della concentrazione media annua del Pm10 che è sempre stato inferiore ai 40 µg/m3 previsti dalla vigente normativa e la concentrazione media annua della frazione più fine del particolato (PM2.5), che è stato ovunque inferiore anche al limite di 20 µg/m3 che doveva entrare in vigore nel 2020.
“Nonostante la qualità dell’aria nella nostra Regione, infatti, sia di fatto buona, è comunque importante agire su alcuni settori – precisa Scoccimarro -. Uno di questi è certamente la portualità anche alla luce dell’aumento esponenziale dei traffici e dello sviluppo degli scali del Friuli Venezia Giulia”.
“Dobbiamo inoltre intervenire sul riscaldamento domestico che è direttamente collegato ai cambiamenti climatici e sul trasporto su strada nonostante i grandi miglioramenti tecnologici che hanno interessato questo comparto”.
“Un elemento di particolare attenzione dovrà essere anche quello del cosiddetto ‘inquinamento d’area’. Si tratta – aggiunge l’assessore – degli effetti congiunti di diverse sorgenti, in particolare delle attività produttive in aree ristrette di territorio. Questa attenzione, infatti, è necessaria più che mai oggi per poter garantire uno sviluppo pienamente sostenibile e una completa transizione ecologica”.
“Stiamo andando verso un Friuli Venezia Giulia sempre più green – conclude Scoccimarro – e contiamo, grazie al progetto Nipoti, di anticipare al 2045 il Green Deal europeo previsto per il 2050”.