Il tasso di occupazione femminile in Friuli Venezia Giulia raggiunge il 60 per cento: il quarto in Italia, a
dimostrazione di come lo ‘stato sociale’ sia stato costruito partendo dai servizi per l’infanzia che contribuiscono a una maggiore conciliazione dei tempi lavoro-famiglia.
Questo, in sintesi, uno dei concetti espressi oggi a Gorizia dall’assessore regionale al Lavoro che è intervenuta alla tavola rotonda ‘Imprenditoria femminile a Gorizia. Traiettorie di sviluppo, peculiarità e lezioni apprese dalla pandemia’.
Approfondendo il tema, l’esponente della Giunta ha sottolineato come in regione nell’ambito dell’imprenditoria femminile siano diminuite le donne che operavano in settori più tradizionalmente
appannaggio delle ‘quote rosa’ (commercio e agricoltura) mentre siano aumentate le imprenditrici in rami come i servizi finanziari e assicurativi (più 13 per cento), le attività immobiliari (più 18 per cento) e le attività scientifiche e tecniche (più 26 per cento). A testimonianza di una società in cambiamento e di un dato che per il Friuli Venezia Giulia significa essere, relativamente all’imprenditoria femminile, del 22 per cento oltre la media nazionale.
Un successivo aspetto evidenziato dall’assessore è stato quello delle società benefit e di come in regione siano aumentate (più 25 per cento negli ultimi tre mesi del 2022) grazie all’accompagnamento offerto dell’Amministrazione regionale. Si tratta di realtà che – richiamando esperienze storiche come l’Eni
di Enrico Mattei o in chiave locale quelle di Torviscosa e Monfalcone – puntano alla qualità non solo del lavoro ma anche della vita, fornendo servizi ricreativi, culturali, sportivi ed educativi per i figli dei dipendenti.
L’assessore ha poi ricordato la legge regionale sulla famiglia e della nuova forma di supporto che essa offre ai cittadini del Friuli Venezia Giulia (sostegno per gli asili nido e interventi sul welfare). Inoltre, considerando che l’età del primo figlio attualmente si orienta sulla fascia d’età 35-45, proprio per questa categoria di donne è prevista un’incentivazione maggiorata al fine di permanere o rientrare nel mercato del lavoro.
Altro argomento importante, come ha sottolineato la
rappresentante dell’Esecutivo regionale, quello della
conciliazione dove per prima a livello nazionale la Regione ha
siglato un accordo con tutte le agenzie che si occupano del tema
per venire incontro il più possibile alle esigenze di chi deve
gestire l’impegno lavorativo con quello familiare.
Inoltre c’è grande attenzione anche il problema della parità
salariale, per il quale è in atto da parte della Regione un
progetto per la certificazione all’interno delle aziende.
Infine l’assessore, illustrando gli strumenti messi a
disposizione dalla Regione per favorire e sostenere
l’imprenditoria femminile (ImprenderòFvg e Gol tra gli altri), ha
ribadito come nell’attuazione di questi programmi di welfare,
orientamento scolastico, formazione e sostegno alle famiglie,
affinché vi sia maggiore efficacia e quindi migliori risultati,
vadano costruite delle reti di comunità.
ARC/GG/pph
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