Trieste, 30 set – “Sono passati 15 anni dall’approvazione della
precedente legge quadro sul lavoro in Friuli Venezia Giulia. Un
periodo che assume un peso ulteriore alla luce di due grandi
elementi traumatici: la crisi del 2008 e l’emergenza
epidemiologica del 2020. La prima ha lasciato uno strascico molto
pesante; per quanto riguarda la seconda, non ci sono ancora tutti
gli elementi per valutare quali saranno le conseguenze. A ciò si
aggiunge il fatto che purtroppo manca dibattito politico sul
lavoro che non può essere quello sul reddito di cittadinanza”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Alessia
Rosolen, durante la discussione in Consiglio regionale sul
disegno di legge 105 inerente “Disposizioni regionali in materia
di lavoro”, che punta a rendere il lavoro in Friuli Venezia
Giulia più stabile, strutturato e solido.
Tracciando un bilancio dell’attuale situazione del mondo del
lavoro, Rosolen ha spiegato che “nel complesso, il quadro
generale è peggiorato, perché se da un lato l’innovazione
tecnologica e la digitalizzazione hanno consentito un progresso,
dall’altro c’è stata una regressione sul fronte dei diritti,
delle tutele e della sicurezza in senso ampio. In tale contesto è
quindi fondamentale intervenire su una norma che si è dimostrata
lungimirante e completa, inserendo temi che all’epoca non erano
contemplati o contemplabili, così da renderla più coerente con i
tempi”.
Rosolen ha quindi rimarcato che “la pandemia e la conseguente
emergenza hanno accentuato e amplificato limiti e mancanze del
mondo del lavoro, quindi è stato sviluppato, concertandolo con i
portatori di interesse del comparto, un testo che guarda al
futuro per prevenire e intercettare le criticità, creando le
condizioni per gestirle e renderle occasioni di sviluppo”.
“Oltre ad alcune modifiche tecniche volte a snellire i passaggi
burocratici e semplificare processi e procedure, nella nuova
norma trovano più spazio temi quali la digitalizzazione,
l’innovazione, il riferimento al lavoro agile – ha chiarito
Rosolen -. Sono valorizzati i comparti della formazione e
dell’orientamento e il welfare aziendale, assieme alla
responsabilità sociale di impresa, assume un ruolo centrale. È,
inoltre, fondamentale il concetto di conciliazione tra famiglia e
lavoro, tema centrale durante l’emergenza, in merito al quale
seguiranno serrati confronti anche nei prossimi mesi per definire
una nuova organizzazione del lavoro anche dal doveroso rispetto
dei protocolli sanitari e delle normative vigenti. Un tema sul
quale la Regione ha già legiferato negli anni precedenti
all’emergenza prevedendo incentivi specifici e mirati proprio per
le donne con bambini piccoli”.
Analizzando il testo, l’assessore ha ribadito che “le politiche
attive del lavoro prevedono misure ad hoc per chi assume a tempo
indeterminato mamme con figli, già in organico ma
contrattualizzate in modo precario. L’obiettivo politico della
giunta è rendere il lavoro stabile, strutturato e solido e
l’avvento del virus, che ha costretto ad allargare le maglie
nella concessione di incentivi per assecondare il mercato del
lavoro, ha confermato la centralità di un’occupazione stabile per
la tenuta del tessuto sociale”.
Il ddl rivede le disposizioni in materia di dichiarazione delle
situazioni di grave difficoltà occupazionale per mettere in
campo, in tempi brevi, misure ad hoc, condivise con le parti
interessate, finalizzate a favorire la ricollocazione dei
lavoratori colpiti dalle singole crisi d’impresa. “A questo
riguardo va segnalata la messa a regime della misura regionale di
ricollocazione intensiva, caratterizzata dalla presa in carico
congiunta delle lavoratrici e dei lavoratori da parte degli
Uffici regionali competenti e delle Agenzie accreditate, con una
regia che rimane pubblica. Inoltre è stata colta l’occasione per
una riscrittura delle disposizioni sui servizi regionali per
l’impiego evidenziando come, accanto ai soggetti accreditati e ad
una vasta rete di soggetti del territorio con cui si attuano
efficaci forme di collaborazione, operano la Regione attraverso i
Centri per l’impiego e i servizi organizzati nell’ambito di
un’unica direzione regionale per rafforzare le sinergie tra
lavoro, formazione, orientamento ed istruzione, integrando le
azioni nazioni con i provvedimenti regionali”.
Infine il testo contiene interventi dedicati alle persone con
disabilità e svantaggiate, con misure specifiche rispetto ai
percorsi formativi, di inserimento e di reinserimento nel mercato
del lavoro, con “l’obiettivo di fare del testo unico regionale in
materia di politiche del lavoro uno strumento di crescita
economica e coesione sociale”.
ARC/MA/al
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