Pordenone, 6 aprile – La Regione Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione delle donne in uscita da percorsi di violenza risorse pari a 266.000 euro con i quali ricevere il supporto di un collaboratore familiare per le cure dei figli. Sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) del 5 aprile è stato pubblicato l’avviso che disciplina criteri e modalità per accedere ai benefici del progetto SiConTe-Matelda, sostenuto dalla Regione attraverso la direzione centrale Lavoro e Pari opportunità, concertato con i Centri antiviolenza e i Servizi sociali dei Comuni.
L’intento dell’iniziativa è quello di offrire un supporto alla situazione occupazionale della donna impegnata in percorsi di uscita dalle violenze subite, dandole servizi con i quali conciliare i suoi tempi di vita con quelli del lavoro. Con il progetto Matelda si intende quindi venire in supporto delle madri che, data la complicata situazione in cui si trovano, più difficilmente riescono ad avere accesso ad altre misure di sostegno o benefici basati, di solito, su criteri di accesso quali composizione del nucleo familiare, Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), residenza, situazione alloggiativa, e che possono risultare non corrispondenti alla loro realtà.
I contributi messi a disposizione dal progetto consentono di contrattualizzare un collaboratore familiare a sostegno delle donne che hanno subito violenza; il supporto può essere utilizzato per la cura, l’educazione e l’istruzione dei figli. Le tipologie di aiuto sono tre, a seconda del numero di ore settimanali per cui l’interessata fa richiesta. Si va da un minimo di 16 a un massimo di 30, mentre il contributo oscilla tra i 2.000 e i 3.000 euro. Le domande possono essere presentate agli sportelli SiConTe dei Centri per l’Impiego di Trieste, Gorizia, Latisana, Cividale del Friuli, Udine, Tolmezzo e Pordenone.
“Siamo convinti – spiega l’assessora al Lavoro e alle Pari Opportunità Loredana Panariti – che anche il fenomeno della violenza di genere contro le donne sia un problema da cui non si esce se non agendo, in modo sia preventivo che strutturale, sull’elemento chiave della parità e delle pari opportunità in ambito lavorativo e professionale”.
ARC/AL/Com/EP
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