Le foto di George Tatge in mostra alla Galleria Bertoia

Raffigurano segni, simboli e geometrie sacre, ispirate dall’Italia “costruita”, e cioè, dall’opera dell’uomo, le immagini del fotografo George Tatge raccolte nella grande mostra «Italia Metafisica» allestita dal 18 marzo al 30 luglio 2017 alla Galleria Harry Bertoia di Pordenone, organizzata dal Comune di Pordenone (in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il contributo di Fondazione Friuli, il sostegno di Crédit Agricole Friuladria e Itas Assicurazioni).

» Vai alla pagina della mostra

Non solo architettura, ma anche edifici minori e manufatti di ogni tipo che l’uomo lascia dietro di sé. Metafore e misteri dell’abitare temporaneo nei luoghi, e dell’inevitabile passaggio oltre.

Dopo la nota rassegna ‘Presenze-paesaggi italiani’, inaugurata nel 2008 a Firenze e dedicata alle trasformazioni del paesaggio italiano, il maestro propone ora una nuova serie di 66 fotografie anche questa volta eseguite in tutta l’Italia, sul tema delle tracce dell’operare dell’uomo sul territorio, su ciò che egli genera, produce, talvolta abbandona.

«L‘architettura è nata dal profondo rispetto per la natura. Gli antichi si preoccupavano della questione dell’orientamento solare ed erano consci dei significati sacri ed archetipici delle forme geometriche», spiega Tatge. «Nell’uomo moderno c’è ancora un’inconscia consapevolezza di questi simboli. Sono questi che mi attraggono».

Particolarità della mostra allestita a Pordenone è l’esposizione in una grande stanza di 132 particolari estrapolati dalle 66 immagini in mostra. Grazie all’uso di negativi di grande formato è stato possibile estrarre dettagli che si presentano quasi come immagini nuove, quasi una “mostra nella mostra”.

Nato a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano, George Tatge ha scelto, oltre 40 anni fa, di vivere in Italia e di dedicarsi alla scoperta di questa terra affascinante e complessa. Ha così raccontato la penisola con la sua Deardorff 13 x 18cm, una macchina leggendaria a soffietto che produce negativi in bianco e nero di grande formato che vengono stampati dall’autore in camera oscura.

Il catalogo della mostra, edito da Contrasto, ha vinto un premio IPA della Lucie Foundation di N.Y. nel 2015 e il Premio Ernest Hemingway 2016 di Lignano Sabbiadoro. «Eleganti inquadrature, quelle di Tatge – spiega Guido Cecere nell’introduzone – calibrate e attente, che mettono assieme edifici o scheletri del passato carichi di storia con porzioni di paesaggio che posseggono un’espressività spesso apparentemente muta e sospesa nel tempo, ma in realtà, invece, densa di significati che vanno decriptati da chi guarda, praticando l’arte della contemplazione, senza fretta».

Inaugurazione sabato 18 marzo alle 18, poi la mostra potrà essere visitata fino al 30 luglio.
Orario: da mercoledì a domenica ore 15.00-19.00.

Powered by WPeMatico