Per celebrare il ruolo degli Autori della Fotografia del cinema italiano contemporaneo, è nato cinque anni fa a Spilimbergo il festival Le Giornate della Luce, ideato dall’autrice e regista Gloria De Antoni che lo dirige con Donato Guerra. Quest’anno la kermesse si è spostata dalle consuete date di metà giugno all’ultima decade di agosto, da venerdì 21 a sabato 29, mantenendo intatta la sua formula, tra proiezioni dei film in concorso, percorsi espositivi, incontri con autori della fotografia, registi e attori.
Se a suggellare la manifestazione è attesa nella serata di domenica 29 agosto l’assegnazione del premio Il Quarzo di Spilimbergo per la migliore fotografia di un film italiano dell’ultima stagione, l’anteprima del festival, venerdì 21 agosto, è dedicata a quella che è considerata una delle figure più autorevoli della storia del cinema italiano, Cecila Mangini. Classe1927, fotografa pasionaria e prima donna a girare documentari nel dopoguerra in Italia, Mangini è autrice insieme a Pasolini di capolavori come “Ignoti alla città” e “La canta delle marane”. Festeggiata in giro per il mondo con incontri, personali e retrospettive (ultime, in ordine di tempo quelle a Berlino, Bruxelles, Parigi, Friburgo, Roma, Madrid e il Fajr International Film Festival di Teheran), a Spilimbergo sarà omaggiata con una retrospettiva al cui centro c’è la mostra fotografica “Volti del XX secolo”, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, che inaugura venerdì alle 18.00 a Palazzo Tadea. Realizzata in collaborazione con il CRAF, la mostra riunisce iritratti dei grandi del secolo, volti di artiste e artisti, giornalisti, cineasti, scrittori, attrici e attori fissati dal suo sguardo acuto e inarrestabile: tra questi Chaplin, Fellini, Pasolini, Moravia, Morante, Magano, Mastroianni… «Fotografare è una continua avventura perché le immagini pretendono di essere afferrate, rifiutano ostinatamente il destino di non restare per nessuno», spiega l’autrice. «L’immagine è lo sguardo del fotografo fissato nel momento in cui la afferra e questo sguardo è suo solo per un attimo, per il secondo del suo clic, quando l’immagine viene eternizzata per tutti quelli che in futuro la vedranno».
La Cecilia Mangini regista sarà, invece, raccontata con la prima proiezione in esclusiva regionale del suo nuovo docu-film “Due scatole dimenticate – un viaggio in Vietnam”, realizzato con Paolo Pisanelli che lo presenterà con lei venerdì al cinema Miotto alle 21.00. Dopo l’anteprima mondiale all’International Film Festival Rotterdam e la presentazione italiana al MaXXi dii Roma, sbarca in esclusiva a Spilimbergo il lungometraggio che ripercorre i momenti salienti della presenza della regista e del marito Lino del Fra nel Vietnam del Nord tra il 1964 e il 1965 grazie al ritrovamento di due scatole da scarpe colme di negativi fotografici dimenticati per più di cinquant’anni.
Tra gli allestimenti al festival, attesa anche la mostra-omaggio a Gianni Di Venanzio (inaugurazione domenica 23 a Palazzo Linzi, ore 12.00), uno dei più importanti direttori della fotografia del cinema italiano, che contribuì al successo di celebri film degli anni Cinquanta e Sessanta (come “I soliti ignoti” di Monicelli o “Salvatore Giuliano” di Rosi) scelto espressamente da Fellini per 8 ½. Un omaggio reso con le foto, per la maggior parte inedite, di Paul Ronald, fotografo di scena del film. Foto che documentano anche la grande intesa tra Di Venanzo e Fellini, in azione vicino alla macchina da presa o in pausa in attesa del ciak.
Inaugurazione ufficiale del festival sabato 22 agosto alle 18.00 con la proiezione della video-intervista realizzata in esclusiva dal festival con Isabella Rossellini “La mia famiglia fotografica”, dove l’attrice racconta i suoi rapporti e quelli dei suoi familiari con la fotografia.