“Il neocentralismo sta trascinando il Friuli nella palude. Veniamo sistematicamente bastonati da Roma, che smantella la specialità. Soffocati dalla morsa di Austria e Slovenia, che offrono alle imprese una pressione fiscale dimezzata rispetto a quella italiana. Colpiti da una crisi lavorativa ed occupazionale violentissima, che sta piegando le ginocchia anche ai colossi di questa terra. Questo è il quadro del Friuli Vg di oggi. Se Roma non ci riconosce quanto ci spetta per statuto, non ci lasceremo morire. La secessione è già realtà: le aziende spostano la sede legale in Carinzia, o in Slovenia per sottrarsi alla mattanza del fisco italiano. L’autonomia del Friuli, o meglio quella ancora più pronunciata del Trentino Alto Adige, deve essere un modello, non un bersaglio su cui sparare”. Così il gruppo regionale della Lega Nord scatta “un’istantanea impietosa della condizione in cui versiamo. La Regione è sempre più debole, il prossimo bilancio si chiuderà sotto i 3 miliardi, la politica sarà definitivamente soppiantata dalla ragioneria di chi deve solo pensare a chiudere un bilancio anemico. In questa situazione, il Friuli Vg non ha senso. O Roma ci riconosce meriti e competenze attribuiti dallo statuto, o noi proporremo un referendum per l’indipendenza di questa terra”. Spiegano i consiglieri: “Dimostreremo, numeri alla mano, quanto il Friuli Vg ha perso, in termini di risorse, negli ultimi anni, a causa delle politiche neocentralistiche degli ultimi governi. Spiegheremo come e perché Roma ci vuole retrocedere al rango di piccola Regione ordinaria. E lasceremo che siano i cittadini a scegliere tra una morte lenta o l’indipendenza. Non stiamo dicendo che siamo pronti alla rivoluzione. Ma chiederemo all’opinione pubblica se è meglio affondare con l’Italia o tentare di salvarsi, inviando un chiaro segnale di insofferenza. Forse l’Austria sarebbe disposta a darci quello che l’Italia ci vuole togliere”. I leghisti assicurano di “aver apprezzato i concetti espressi dall’ex governatore Riccardo Illy circa gli obiettivi della Paritetica. Se darà seguito alle parole, saremo lieti di collaborare con lui. Adesso aspettiamo che la Regione faccia la sua parte con un’azione politica incisiva a Roma, propedeutica al riconoscimento che il Friuli merita per posizione geografica, risultati amministrativi e ruolo geopolitico”.