Sarà Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, il maestoso affresco della Sicilia firmato da Luchino Visconti, ad inaugurare lunedì 21 febbraio alle ore 17.30 al Visionario L’identità italiana – I 150 anni raccontati dal cinema, la retrospettiva a ingresso gratuito ideata e organizzata dall’Università di Udine – Dip.to di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Professori Umberto Sereni e Paolo Ferrari – e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine con la collaborazione del Centro Espressioni Cinematografiche.
La proiezione del film sarà introdotta dal Gianpaolo Carbonetto, Caporedattore de Il Messaggero Veneto.
Nata con l’intento di proporre a tutta la cittadinanza una riflessione sull’identità italiana, la retrospettiva si inserisce a pieno titolo nel calendario di celebrazioni che la città di Udine, insieme al Comitato cittadino per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dedica a questa ricorrenza, ed è parte integrante dei corsi di Storia contemporanea della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Udine.
Memoria e realismo, ricordi e cronaca, nostalgia e testimonianza si mescolano ne Il Gattopardo per raccontare la questione risorgimentale attraverso le vicende che accompagnano il passaggio, in terra siciliana, dall’aristocrazia alla borghesia. Il regista milanese Visconti, che già nel 1954 aveva affrontato questo tema con la pellicola Senso (1954), rimase profondamente colpito dalla lettura dell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa dove emerge con prepotenza la tendenza al ripiegamento nostalgico, al ricordo amaro e malinconico del tempo che fu. Una ricerca del tempo perduto che caratterizza la trama de Il Gattopardo e dei successivi film di Visconti ad ambientazione storica.
I nobili Corbera accolgono con preoccupazione l’annuncio dello sbarco dei garibaldini in Sicilia: il loro obiettivo infatti è quello di rovesciare il regno borbonico, azione che prelude all’unificazione dell’Italia. Il capofamiglia Don Fabrizio, principe di Salina, interpretato dall’attore cult americano Burt Lancaster, attende inerte l’alba di una nuova epoca arrivando ad appoggiare l’annessione della sua terra all’Italia e le nozze tra il suo pupillo, il nipote Tancredi, che nella pellicola ha l’innegabile fascino di Alain Delon, e Angelica, la bellissima figlia di un sindaco ricco e incolto, che ha il volto di Claudia Cardinale. Nella convinzione che “affinché niente cambi, bisogna che tutto cambi”.
Ne Il Gattopardo la Sicilia viene vista attraverso gli occhi dell’aristocratico Fabrizio e rappresentata come mai nessun regista aveva fatto prima: straordinariamente ricca nelle scenografie, raffinatissima nei dettagli e nella fotografia (firmata da Giuseppe Rotunno) nell’intento di farne un modello di eleganza estetica legato al passato che, di fronte all’incalzare degli eventi rivoluzionari della storia, chiede d’essere conservato. La scena finale del ballo dell’aristocrazia palermitana, indimenticabile e scandita da un valzer inedito di Giuseppe Verdi, ne è la prova. Visconti lo ha concepito come un canto funebre intonato da chi, come il principe Fabrizio, ormai non rappresenta altro che un mondo in dissoluzione.
Il Gattopardo, modellato perfettamente da Visconti sul romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vinse la Palma d’Oro a Cannes. Realizzato con oltre 3 miliardi di Lire, è un vero e proprio kolossal made in Italy. A tutt’oggi è riconosciuto come caposaldo della cinematografia in costume, insuperabile per la messa in scena e insieme capace di aprirsi alla riflessione critica del passato come poche altre pellicole hanno saputo fare.
Il prossimo appuntamento con la retrospettiva è fissato per lunedì 28 febbraio alle ore 17.30 al Visionario con In nome del Papa Re (1977) di Luigi Magni.
Ogni appuntamento con la retrospettiva (per un totale di 10, dal 21 febbraio al 9 maggio, a eccezione di lunedì 25 aprile) vedrà come protagonista un capolavoro del nostro cinema che tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento ha saputo raccontare la realtà e offrirne una chiave di lettura.
Ogni proiezione, a ingresso gratuito, è introdotta da professori, giornalisti, attori e registi della città chiamati a valorizzare la capacità delle singole opere cinematografiche di offrire una visione critica del nostro passato e delle sue molteplici identità.
IL GATTOPARDO
di Luchino Visconti
con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale
Italia 1963, 205′
L’IDENTITÀ ITALIANA – I 150 ANNI RACCONTATI DAL CINEMA
21 febbraio ore 17.30 Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti
Introduce Gianpaolo Carbonetto Caporedattore del Messaggero Veneto
28 febbraio ore 17,30 In nome del papa re (1977) di Luigi Magni
Introduce Avv. Piero Zanfagnini
7 marzo ore 17,30 Novecento Atto I (1976) di Bernardo Bertolucci
Introduce Prof. Umberto Sereni Università degli studi di Udine
14 marzo ore 17,30 La Grande Guerra (1959) di Mario Monicelli
Introduce Anna Antonelli, programmista regista Aiuto regista di Mario Monicelli
21 marzo ore 17,30 Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini
Introduce Prof. Furio Honsell Università degli Studi di Udine Sindaco di Udine
28 marzo ore 17,30 Una vita difficile (1961) di Dino Risi
Introduce Prof. Andrea Tabarroni Preside della Facoltà di Lettere e filosofia Università degli studi di Udine
4 aprile ore 17,30 La notte di San Lorenzo (1982) di Paolo e Vittorio Taviani
Introduce Omero Antonutti attore protagonista
11 aprile ore 17,30 La dolce vita (1960) di Federico Fellini
Introduce Franco Giraldi Regista
18 aprile ore 17,30 Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli
Introduce Prof.ssa Cristiana Compagno Rettore dell?Università degli studi di Udine
9 maggio ore 17,30 C’eravamo tanti amati (1974) di Ettore Scola
Introduce Prof. Luigi Reitani Università degli studi di Udine