La prima visita a Lignano Sabbiadoro dei responsabili della Cri – Croce Rossa Italiana di Udine al gruppo di rifugiati politici, un’ottantina tra afghani e pakistani, giunti una settimana fa dal capoluogo friulano e ospiti in una struttura alberghiera del centro, è avvenuta il 3 Novembre. All’incontro con i giovani profughi (tutti con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, che parlano inglese e con un buon livello d’istruzione) hanno partecipato l’Assessore comunale alle Politiche Sociali Paolo Ciubej, il funzionario del comitato provinciale della Cri Fabio Di Lenardo, il direttore sanitario della Cri di Udine Emilia Grimi e l’ispettrice delle infermiere volontarie Loredana Pugnale.
Ha avuto così inizio il primo di una serie di controlli medici cui sarà sottoposto periodicamente il gruppo di rifugiati anche per tranquillizzare la comunità lignanese sulle condizioni igienico-sanitarie degli ospiti. 17 di loro, comunque, ripartiranno dalla località turistica già nella giornata di domani, con destinazione una sede Sprar, aree di accoglienza previste dal Sistema di protezione per richiedenti e ai titolari di protezione internazionali dislocati su tutti il territorio italiano (come previsto dalla legge nazionale 189 del 2002). Per i restanti il soggiorno a Lignano potrà durare al massimo sino al prossimo mese di aprile.
“Finché resteranno a Lignano garantiremo il massimo controllo medico nella più completa trasparenza” ha dichiarato Di Lenardo, che aggiunge “La nostra sorveglianza sanitaria e il monitoraggio sono costanti; le visite odierne hanno permesso di confermare le buone condizioni fisiche dei giovani, che per raggiungere gli Sprar hanno bisogno di un attestato di accertamento sul loro stato medico”.
Gli ospiti, è stato sottolineato, non hanno sinora dato problemi: da subito sono state fissate delle regole di comportamento molto strette, che tutti devono rispettare, come il rientro nell’hotel che li accoglie tassativamente entro le 22, le stanze non devono mai essere chiuse a chiave e i giovani collaborano alla pulizia, non possono girare in gruppi numerosi e, soprattutto, devono sempre portare il braccialetto identificativo, con il loro nome, l’indirizzo dell’albergo e il numero di stanza.
Durante la loro permanenza a Lignano, sempre la Croce Rossa ha previsto l’avvio di alcuni corsi per l’apprendimento delle prime nozioni di lingua italiana e di approfondimento sugli aspetti giuridico – amministrativo per i richiedenti asilo. “Nei prossimi giorni” ha aggiunto il referente Cri di Udine “incontreremo l’Amministrazione comunale per capire se ci sono gli spazi affinché si possano avviare alcuni piccoli progetti, ad esempio attività di pulizia di spazi pubblici e aree verdi, a servizio del territorio”.
“L’opera di assistenza che stiamo svolgendo e svolgeremo nelle prossime settimane a Lignano non viene ad intaccare minimamente la nostra costante attività operativa della sede di Udine della Cri: il nostro aiuto socio-assistenziale prosegue quotidianamente a favore dei nostri concittadini in difficoltà, un impegno purtroppo in costante crescita, ma che, ribadisco, non viene inficiato in alcun modo da quanto stiamo facendo per i richiedenti asilo ospitati a Lignano” ha fatto sapere nell’occasione, da parte sua, il presidente Cri di Udine Sergio Meinero.
“L’Amministrazione comunale” ha rilevato l’Assessore Ciubej “non intende nel modo più assoluto entrare nel merito delle valutazioni politiche relative alla questione ma vuole limitarsi a svolgere nel miglior modo possibile i compiti che gli sono propri a garanzia della comunità sotto l’aspetto del controllo igienico-sanitario e quello dell’ordine pubblico. A tal riguardo esprimo grande compiacimento per il lavoro che stanno svolgendo i volontari della Croce Rossa, le forze dell’ordine ed anche per il modo con cui il gestore dell’esercizio dove sono alloggiati i profughi ha organizzato la permanenza degli stessi.”