Lignano Sabbiadoro: 2 assassini nella villetta di Paolo Burgato e Rosetta Sostero

Sono due gli assassini entrati nella villetta di via Annia a Lignano Sabbiadoro dove, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 agosto, sono stati massacrati a coltellate gli anziani coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero. La conferma è arrivata dagli esiti dei primi accertamenti svolti dai Ris di Parma sui reperti raccolti sul luogo del delitto. “Il Ris ha formalizzato i dati sin qui elaborati, confermando la presenza sulla scena del crimine di due assassini”, ha reso noto oggi in una nota la Procura di Udine, indirettamente confermando quanto anticipato dall’ANSA. Ieri vertice in procura, cui ha partecipato anche il comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, in cui sono stati chiariti “ulteriori aspetti”. Tra questi, anche il fatto che gli assassini sono rimasti feriti nella colluttazione con le vittime.Elemento già ipotizzato dagli investigatori dall’avvio delle indagini. Lo si era dedotto dai segni trovati sui corpi delle vittime dall’esame autoptico dei medici legali Antonello Cirnelli e Fulvio Costantinides. Ora ne è arrivata anche la conferma. “Va detto che risulta confermato che vi è stata una prima colluttazione tra aggressori e vittime che certamente ha determinato il ferimento anche degli aggressori, con la conseguenza che si prosegue nella raccolta delle informazioni utili presso le varie strutture sanitarie, invitando chiunque a segnalare con massima tempestività ai Carabinieri situazioni di sospetto”. E’ l’ appello lanciato dal palazzo di giustizia di Udine. Alla riunione di ieri è seguito un vertice stamani, concordando tra Ris e altri reparti impegnati, “approfondimenti da effettuarsi secondo un ordine di priorità di importanza”. Con ogni probabilità, in attesa delle risposte dei profiler del Racis di Roma, che disegneranno il profilo psicologico e motivazionale dei killer per indirizzare le indagini sulla base di un movente, si stanno consultando le banche dati alla ricerca di informazioni utili su impronte e dna. Nel frattempo, continuano gli interrogatori; tra gli altri, più volte sono stati sentiti ad esempio i familiari, tra i quali Rino Sostero, fratello della vittima, e suo figlio Marco, proprietari di una società immobiliare fallita all’inizio di agosto che ha avuto come conseguenza un crac da 56 milioni di euro.