Il Consiglio Regionale, congiuntamente tra maggioranza e opposizione, ha modificato la Legge sulla Riforma Territoriale per accogliere le richieste del Comune di Lignano, che aveva deciso inizialmente di non aderire alla Uti della Bassa Friulana per mantenere la propria autonomia. Alla luce della peculiarità di Lignano, che in un week end è capace di diventare la città più popolosa della regione, l’Amministrazione regionale ha deciso di considerarla al pari di un capoluogo, come Trieste o Udine, riconoscendole una specialità unica (al pari di Grado), che le permetterà di avere alcuni vantaggi di autonomia rispetto agli altri comuni della Uti di appartenenza, e di condividere invece servizi – come già spesso avviene ora – con le altre amministrazioni. Tutti gli aspetti della questione sono stati spiegati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede della Regione a Udine alla presenza del sindaco di Lignano Luca Fanotto e dell’assessore regionale alle Autonomie Locali, Paolo Panontin.
“La nostra è un’autonomia che nasce da lontano, dalla volontà di essere noi stessi, e non possiamo dimenticarlo – dichiara il sindaco di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto -. La decisione della Regione è per noi molto importante. Lignano non può condividere con altri comuni la gestione di servizi che per noi deve necessariamente essere flessibile.
Inizialmente, quindi, abbiamo deciso di restare fuori dalla Uti di nostra competenza, chiedendo anche l’istituzione di una Uti del Mare. Una proposta che non è stata accettata, ma che poi ha aperto nuovi scenari”.
“Restare autonomi – aggiunge Fanotto – sappiamo che avrebbe un prezzo, come il taglio del trenta per cento dei trasferimenti ordinari dalla Regione, ma saremmo stati disposti ad accettare questa condizione. L’Amministrazione regionale, però, ha capito le nostre esigenze e ha studiato una soluzione che le riconosce e che potrebbe farci tornare sui nostri passi, aderendo all’Uti della Bassa. Grazie alle modifiche fatte, Lignano resterebbe autonoma all’interno dell’unione territoriale, potendo gestire in maniera indipendente gran parte dei servizi, tutti quelli ripartiti nell’articolo 27 della legge e al massimo tre di quelli nell’articolo 26. E’ una soluzione che va nel verso giusto”.
La decisione ultima e sovrana, però, spetta al Consiglio comunale. “Ho intenzione di portare la discussione dell’Uti dopo queste modifiche nel prossimo Consiglio – spiega il sindaco di Lignano -, entro la prossima settimana. La questione sarà quindi affrontata alla luce del mutato quadro di riferimento”.