Sull’ipotesi lockdown per le feste e “se è necessaria una stretta a Natale, valutiamola tutti insieme. Vediamo se da parte del Governo si ritiene la misura corretta sia chiudere i ristoranti a pranzo. Spero che possano restare aperti, se ci va un numero adeguato di persone e non ci sono assembramenti fuori. Per ogni misura di sacrificio è chiaro però che deve corrispondere in maniera contestuale un ristoro importante”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ai microfoni di TgCom24.
Poi, parlando delle folle del weekend scorso nelle città, Gallera ha spiegato: “La cosa più difficile che in questi mesi noi che abbiamo la responsabilità di governo, sia a livello regionale sia a livello nazionale, siamo stati chiamati a fare è stato trovare un equilibrio tra emergenza sanitaria e vita economica e sociale del Paese. E’ un equilibrio non facile, non bisogna spaventarsi se la gente esce, ma è chiaro che bisogna chiedere che venga usata la mascherina, il distanziamento, che nei negozi si entri in maniera scaglionata, va tenuto un equilibrio. Sono fiducioso, direi che occorre dare fiducia ai nostri cittadini e controllare”.
“Siamo stati la prima regione nel mondo occidentale – ha continuato Gallera – ad essere colpita da questo tsunami. Nessuno ci aveva dato il libretto di istruzioni, siamo stati i primi in assoluto. Il sistema sanitario lombardo ha retto in quella fase con la sofferenza dei morti, con tanti ammalati, ma il sistema ha fornito una speranza di vita a moltissimi concittadini. Nella seconda ondata la situazione della Lombardia è stata molto diversa, il numero dei decessi è stato un terzo rispetto alla prima ondata, 5mila decessi contro i 15mila della prima ondata”.
“Se sommiamo i dati – ha aggiunto il titolare lombardo del Welfare – è evidente che la Lombardia sia la regione più colpita, ma se guardiamo la seconda ondata il risultato, in termini di guariti, terapie intensive e decessi è in linea rispetto ai dati delle altre regioni”.
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