Daniele Molmenti da Torre di Pordenone, conferma il ruolo di favorito e conquista la medaglia d’Oro olimpica, l’unico alloro che ancora gli mancava, nel giorno del suo compleanno
La quinta giornata delle Olimpiadi, arriva la terza medaglia d’oro nel K1 slalom
Tre volte campione d’Europa, campione del Mondo nel 2010 a Calimero, come lo chiamano gli amici, mancava solo la consacrazione olimpica; una settimana fa si era lamentato della troppa pressione da favorito e qualcuno, impropriamente l’aveva criticato. Ma Daniele sapeva di avere un appuntamento importante con il gradino più alto del podio olimpico, podio che gli era sfuggito a Pechino nel tentativo di giocarsi il tutto per tutto.
la finalissima, straordinaria, perfetta sotto l’aspetto tecnico: nessuna penalità, nessuna palina toccata, perfetti gli ingressi di porte, sia frontali che da dietro. Per Molmenti, soprannominato “Calimero”, la vittoria odierna è stata anche un grandioso riscatto olimpico, dopo il quarto posto di Pechino 2008, una delusione terribile: il podio gli sfuggì per pochissimo. L’oro del friulano arriva 20 anni dopo il trionfo del suo allenatore, Pierpaolo Ferrazzi, che vinse a Barcellona e fu bronzo a Sydney 2000. Il kayak, una disciplina in cui l’Italia vanta un’ottima tradizione, è entrato nel programma olimpico da Monaco ’72, per poi diventare competizione ufficiale nelle gare spagnole del ’92. Molmenti ha gareggiato con una canoa costruita da lui stesso, di colore rosso (in onore della Ducati, di cui è un grande appassionato).
Sornione come sempre, Molmenti è cresciuto manche dopo manche e si è presentato alla finale con il terzo tempo nelle semifinali preceduto solo dal polacco Polaczyk e dall’amico nemico, lo sloveno Peter Kauzer.
La finale è da brividi: il ceco Hradilek mette una pressione impressionante a tutti staccando un 94″78 che sembra imbattibile. Salta il togolese Boukpeti, bronzo di Pechino, sono lontani Oblinger e Aigner. Daniele Molmenti parte con gli occhi della tigre e costruisce la sua impresa porta dopo porta, passaggio dopo passaggio senza esitazione come se cavalcasse la sua amata moto che ha messo da parte per prepararsi per Londra. E’ il migliore al secondo intermedio e il vantaggio su Hradilek cresce nell’ultima parte: 93″43 recita il cronometro, l’azzurro è sul podio. Bisogna aspettare.
Adesso sono Polaczyk e Kauzer ad avere la pressione addosso; Polaczyk chiude con 94″72 dietro a Hradilek. Solo Kauzer può cancellare il sogno dorato di Calimero. Cresce l’emozione, lo sloveno sbaglia nelle prime porte, nulla da fare, esce dalla zona medaglie.
Daniele Molmenti conquista la medaglia d’Oro che ha conquistato lavorando per un quadriennio, sale sul gradino più alto del podio dopo essersi portato sulle spalle il pesante zaino del ruolo di favorito in una disciplina dove in Italia non esiste un bacino artificiale nel quale allenarsi.
Sono momenti indimenticabili, grazie Daniele!!!.