Suoni che scavalcano i secoli, riproposti nei luoghi più significativi della provincia di Pordenone, lungo il Cammino della Concordia: ritorna Lucis con gli artisti immersi nel buio, illuminati solo dalle fioche luci di candele o di lumini ad olio, così da ricreare l’atmosfera fortemente evocativa e mistica che impregnava l’esecuzione di queste musiche all’epoca in cui erano quotidianità. Musica, territorio e fede, ripercorrendo il Cammino della Concordia. In concomitanza con l’Equinozio d’autunno due sono i concerti proposti da Officium Consort, promotore di questo evento realizzato col sostegno di Fondazione Friuli.
Venerdì 22 settembre nella parrocchiale di Lestans alle 20.45, l’Officium Consort, diretto da Patrizia Avon presenta il programma Justus ut palma florenit – Gli apostoli, i martiri e i santi nel canto monodico cristiano;
sabato 23 settembre alle 20.45 nel duomo di Maniago si esibirà l’Ensemble InContrà diretto da Roberto Brisotto. Per costruire il programma di venerdì, ispirato alla palma simbolo della gloria dei martiri, è stata esplorata una della parti più impegnative del vastissimo corpo dei canti della messa e dell’ufficio divino, privilegiando le parti mobili (il proprium), dedicate agli apostoli, ai martiri e ai santi della Chiesa e introducendo anche l’innodia loro dedicata. Quest’ultima forma letteraria e musicale probabilmente fu inaugurata alla fine del IV Secolo quando, sotto la guida pastorale di Sant’Ambrogio, a Milano era molto intensa la contrapposizione tra la cattolicità e l’eresia Ariana giunta dal Nord Europa. Non a caso spesso gli inni, composizioni poetiche di natura devozionale, terminano con la tipica invocazione trinitaria, per richiamare i principi dell’ortodossia e opporsi a interpretazioni ereticali che potevano avere forte presa in un popolo cristiano da poco uscito dalla clandestinità. L’innodia, che ha raggiunto spesso livelli di sofisticata eleganza sotto il profilo poetico, ma anche di intenso fascino sotto quello musicale, pare anche molto coltivata nella sede metropolita di Aquileia fin dai tempi di S. Cromazio vescovo e sviluppatasi in seguito con poeti e letterati di grande levatura e spessore quali Venanzio Fortunato da Duplavilis (attuale Valdobbiadene) nella diocesi suffraganea di Ceneda (VI Sec) e, più tardi, dai cividalesi Paolo Diacono e Paolino d’Aquileia, (VIII Sec.), tutti cresciuti intellettualmente sotto l’influsso della metropoli friulana. I canti monodici in programma presentano una complessa elaborazione delle melodie e una particolare ricchezza nell’ornamentazione, in particolare nelle parti tratte dal proprium missae. Completano la proposta alcuni brani tratti dalla tradizione ambrosiana (chiesa di Milano) dal repertorio pre-gregoriano o regionale. Lux fidei, ignis amoris, dulcedo spei, il programma proposto dall’Ensemble InContrà diretto da Roberto Brisotto il 23 settembre a Maniago comprende brani che vanno dal 1100 (la monaca tedesca Hildegard von Bingen) fino alla fine del 1700 passando per la polifonia arcaica, la lauda e la polifonia rinascimentale. Un percorso che si struttura secondo aree tematiche: L’invocazione allo Spirito Santo, Avvento e Natale, la Vergine Maria, la Passione di Cristo, la Pasqua, la Legge dell’Amore Cristiano). Fede, Speranza e Carità, le tre virtù teologali citate nel titolo, emergono dunque come tensioni spirituali esemplari nell’anima del credente proprio in relazione alle principali verità di fede della millenaria tradizione cristiana.