In questi giorni la mia piccola sta affrontando il primo esame della sua carriera scolastica.
In realtà non è un esame vero e proprio, si tratta delle cosiddette “prove INVALSI”, ossia una serie di test, il cui esito ha finalità puramente statistiche, e che serve un po’ da metro di valutazione del rendimento scolastico nazionale. Le prime prove INVALSI vengono somministrate in seconda elementare.
Come tutte le cose che riguardano la scuola italiana queste prove sono oggetto di molte critiche sia da parte del corpo docente, sia da parte degli studenti, specie ai livelli scolastici superiori.
Non entro in valutazioni di questo tipo perché non sarei in grado di formularne, quello che vorrei fare con voi è una semplice riflessione che mi è venuta in mente in questa circostanza.
Un tempo (e non sto parlando di secoli fa) si sostenevano i primi esami proprio in seconda elementare per accedere alla terza. Poi sono stati aboliti.
Ricordo ancora il mio esame di quinta elementare, ma è inutile che ve lo racconti: è stato eliminato anche quello. Confesso la mia ignoranza: non so che cosa accada in quella che io conoscevo come terza media…
Insomma, pare che stiamo facendo di tutto per evitare che i nostri figli sostengano esami. Perché?
Certo gli esami non piacciono, sono fonte di ansia, di paura; alla fine dell’esame sei necessariamente sottoposto ad un giudizio e non sempre quei giudizi sono facili da accettare.
Al termine dell’esame di laurea ricordo che mi fu detto. “ora inizia l’esame più importante, cioè la vita”.
Perché il detto “gli esami nella vita non finiscono mai” non è una frase fatta, ma una realtà incontrovertibile.
E allora torno alla domanda che è alla base di questi pensieri: è giusto allontanare sempre più gli esami dai nostri figli?
E’ giusto che le maestre debbano giustificarsi con i genitori del fatto che sono costrette a dare un giudizio ai nostri figli?
Non esitiamo, quando sono un po’ più grandi, a definirli “bamboccioni”. Ma, mi chiedo, chi ha preparato e continua a preparare loro la bambagia in cui vivono ?
Cosa ne pensate? Come sempre mi piacerebbe sapere anche la vostra.
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Cristina oltre a scrivere questa rubrica tutti i giovedi su Udine20 ha un suo blog: http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/