Roma, 6 set. (TMNews) – Il Senato voterà oggi la fiducia sulla manovra di ferragosto, ulteriormente modificata con l’aumento dal 20 al 21% dell’aliquota massima dell’Iva, il contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre i 300mila euro fino a quando non sarà raggiunto il pareggio di bilancio (quindi fino al 2013) e l’adeguamento dell’età di pensionamento delle donne del settore privato a quelle del pubblico impiego, a partire dal 2014. Da parte dei sindacati una bocciatura unanime sulle misure decise dalla maggioranza, nel giorno in cui la Cgil è scesa in piazza per lo sciopero di otto ore.
Il governo ha stabilito inoltre, subito un ddl costituzionale per inserire nella Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio, e per l’abolizione delle Province. Giovedì alle 9 si terrà dunque il Consiglio dei ministri che approverà l’introduzione in Costituzione della “regola d’oro” sul pareggio di bilancio e l’attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province, riferisce un comunicato emesso al termine del vertice.
Dal canto suo il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha lamentato il ricorso all’ennesimo voto di fiducia su una manovra che “resta iniqua e inefficace” e, a chi sollecita il contributo dell’opposizione, ha mandato a dire: “Ciascuno si assuma le proprie responsabilità”. “Avevano promesso di non mettere la fiducia – ha affermato in una nota – per consentire il dibattito e il contributo da parte di tutti. Ma ancora una volta hanno cambiato le carte in tavola. Questo è un governo che sa solo mentire. L’ennesima chiusura di ogni possibile discussione ci consegna una manovra che resta iniqua e inefficace”.
Il nuovo contributo del 3% per i redditi oltre i 500mila euro interesserà 11mila “paperoni” italiani. Di questi, il 56% sono lavoratori privati, il 39% sono autonomi e il 5% sono dipendenti pubblici. Gli statali, già interessati dal taglio allo stipendio previsto dalla manovra dell’anno scorso (5-10% oltre i 90-150mila euro), saranno quindi soggetti a una nuova decurtazione per la parte eccedente il contributo già fissato.
Dalla misura, che sarà introdotta nel maxiemendamento lo Stato incasserà 35 milioni nel 2012 e dal 2013 circa 88 milioni (87,7 milioni) fino al pareggio di bilancio.
San/Rea/Dmo