Trieste, 6 nov – “Grande stupore” per la notizia che la nuova
portaelicotteri destinata a sostituire la nave Garibaldi non
dovrebbe portare, come annunciato in precedenza, il nome della
città di Trieste è stato espresso dalla presidente della Regione
Debora Serracchiani in una lettera inviata all’ammiraglio Valter
Girardelli, capo di stato maggiore della Marina militare
Italiana.
“Desidero – ha scritto Serracchiani – unire la mia voce a quella
dell’intera città, per la cui italianità tanti giovani caddero
nella Grande Guerra, che per ultima si unì alla Madrepatria solo
nel 1954, e che oggi si trova per così dire defraudata da un
onore che, in tutta onestà, sicuramente le spetta”.
Nella lettera la presidente del Friuli Venezia Giulia illustra le
“molte ragioni che chiedono di mantenere una promessa, ragioni
storiche, di comune appartenenza a una radicata cultura del mare,
la tenace e alimentata volontà di essere a tutti gli effetti una
delle cento città d’Italia”. Serracchiani si appella quindi “alla
secolare saggezza della Marina Militare”, invitandola a “non
cambiare avviso” e ricordando, infine, che “dentro quel nome –
Trieste – è racchiuso un vivo nucleo di storia patria,
un’emozione collettiva che ancora oggi non cessa di vibrare e,
non ultimo, un buon auspicio”.
ARC/PPH
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