Il mercato dell’auto in Friuli Venezia Giulia conferma la ripresa del 2016 anche a inizio 2017. Il primo trimestre, fa sapere il gruppo Auto Moto e Ricambi di Confcommercio, fa segnare in regione un incremento del 9,4% di auto immatricolate (+11,5% il dato italiano), con Trieste e Udine in testa con aumenti di oltre il 15% e l’unico dato negativo a Gorizia.
Il trend positivo avviato ormai da due anni dunque continua. Da gennaio a marzo 2017 si sono immatricolati in Fvg 10.236 veicoli, 880 in più dello stesso periodo dell’anno precedente. I numeri rimangono lontani dal periodo pre-crisi, quando si superavano le 50mila unità annue, ma sono comunque un segnale confortante dopo una lunga stagione di crisi. Il segno “più”, evidenzia il capogruppo Giorgio Sina, riguarda tra l’altro a marzo anche il settore privato oltre a quello aziendale. «In regione la crescita è inferiore a quella del resto d’Italia, a causa della particolarità della provincia di Gorizia, sempre in controtendenza perché soggetta alle dinamiche instabili dei noleggi», precisa inoltre Sina a proposito dell’unico “meno” in Fvg.
Il mese di marzo ha fatto segnare in ogni caso incrementi per tutti. Stando al complesso delle cifre comunicate da Confcommercio, il totale delle immatricolazioni nel terzo mese del 2017 è di 3.697, vale a dire 400 in più del marzo 2016 (+12,1%). La crescita più netta è quella di Trieste (+21,1%), quindi Udine (+17,8%), Pordenone (+2,4%) e Gorizia (+0,3%).
Il gruppo Auto Moto e Ricambi rende noti nel dettaglio anche i dati gennaio-marzo. Il +9,4% regionale è il risultato di segni positivi in tre delle quattro province del Fvg. Trieste è ancora battistrada (+15,4%), seguita da Udine (+15,1%) e Pordenone (+4,0%), mentre Gorizia è al -9,3%.
Sina, pur confortato dalla ripresa e dal fatto che la crisi è ormai alle spalle, non dimentica l’appello alle istituzioni a difesa di un comparto fondamentale anche per l’occupazione e spesso trascinato dalle campagne promozionali dei costruttori: «È fondamentale che la politica non trascuri, in tema di incentivi, l’uso, e quindi l’acquisto, di auto sempre più ecologiche (le ibride ma non solo quelle), una svolta culturale che il nostro Paese sembra purtroppo non assecondare. Sarebbe inoltre importante diminuire la pressione dei costi sull’auto, Ipt in testa».
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