Il periodo di lockdown totale vissuto da marzo a maggio ha influito radicalmente su qualsiasi settore dell’economia nazionale.
Certamente l’impatto negativo delle restrizioni è tuttora evidente, ma la reazione delle Autorità competenti è stata probabilmente “imposta” dalla grave emergenza sanitaria: infatti, la diffusione del Covid-19 su tutto il territorio nazionale ed in modo così repentino non era né prevista né prevedibile e di conseguenza ha colto tutti impreparati.
Uno degli ambiti che ne ha risentito in maggior misura è stato il mercato immobiliare, in primo luogo perché a nessuno era consentito allontanarsi dal proprio domicilio se non per ragioni di salute, necessità e lavoro ed inoltre perchè l’instabilità economica ha scoraggiato ogni interessato che, per paura di assumere un impegno economico importante per un medio-lungo periodo, ha preferito accantonare l’idea.
Tuttavia, contrariamente a qualsivoglia aspettativa, nei mesi a seguire la situazione è mutata favorevolmente: complici di questa “rinascita” sono stati il calo dei prezzi delle case, il ribasso epocale dei tassi di interesse applicati ai mutui e la ricerca di immobili maggiormente confacenti alle proprie esigenze di vita.
Non a caso, secondo quanto riportato da una recente indagine, le famiglie italiane non hanno rinunciato a ricorrere al credito per sopperire a spese di varia natura oppure per dotarsi di ulteriore liquidità.
In particolar modo, le Regioni che si posizionano sul podio della classifica nazionale per maggior numero di cittadini con credito attivo sono la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con il 46,5% ed il 44,9% a fronte di una media nazionale del 41,3%.
Con specifico riferimento alla zona friulana, poco meno del 30% dei prestiti attivi è costituito da contratti di mutuo bancario: di questi, addirittura l’85% del totale delle domande è destinato a coprire i costi di acquisto della prima casa, sebbene anche le operazioni di compravendita di ulteriori immobili siano in aumento.
Analizzando nello specifico importi e modalità di rimborso, si evince che l’importo impegnato mensilmente per il rimborso del capitale ricevuto ammonta a 337 euro (contro i 333 euro nazionali) e l’esposizione debitoria residua è di poco superiore ai 35 mila euro.
Infine, sempre sulla scia di questo trend più che positivo, risultano in crescita anche le richieste di accesso ai mutui da parte dei giovani under 35, anche in ragione delle consistenti agevolazioni spettanti alla categoria (come, ad esempio, l’esclusione di alcuni costi di gestione o il ribasso del tasso di interesse applicato).
I mutui riservati ai giovani presentano caratteristiche diversificate a seconda dell’offerta proposta dai singoli istituti di credito eroganti, ma nella maggioranza dei casi la durata del finanziamento è di almeno 25 anni ed il capitale prestato copre il 90% del valore della casa o del suo prezzo di vendita (per ulteriori approfondimenti sui mutui dedicati ai giovani: https://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutuo-giovani).