“Un incontro urgente con l’azienda per ridurre la percentuale di solidarietà o quanto meno trovare soluzioni che limitino i disagi dei lavoratori”. E’ la richiesta che arriva dal presidio organizzato oggi dai dipendenti del Mercatone Uno di Reana del Rojale (Udine). L’azienda, che in Friuli Venezia Giulia occupa oltre 100 dipendenti nei punti vendita di Udine, Sacile e Monfalcone, ha presentato domanda di concordato preventivo al tribunale di Bologna che da febbraio non anticiperà più le quote di solidarietà ai dipendenti. “Siamo fortemente preoccupati per la situazione, dopo il moltiplicarsi delle ore di solidarietà applicate ai dipendenti senza nessun tipo di informativa alle rappresentanze”, spiega Francesco Buonopane della Filcams Cgil, dando voce anche alle preoccupazioni dei lavoratori per il futuro del negozio di Udine, visto che “sono considerati appetibili solo il 50% dei 79 negozi Mercatone aperti”. Il mancato anticipo della solidarietà da parte dell’azienda e il conseguente passaggio all’Inps creerà un vuoto reddituale iniziale per i dipendenti “che si troveranno con la retribuzione dimezzata – aggiunge Athos Di Stefano (Fisascat Cisl) -. La richiesta di concordato lascia margini ristretti di manovra, ma chiediamo all’azienda di fare il possibile per ridurre al minimo i disagi dei lavoratori”
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