Con la benedizione e l’imposizione delle Ceneri, mercoledì 22 febbraio, le comunità cristiane danno inizio ai 40 giorni della Quaresima, tempo forte dell’anno liturgico in preparazione alla Pasqua.
L’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, presiede l’Eucaristia e il rito delle Ceneri in Cattedrale con inizio alle ore 19. E consegna alla Chiesa udinese il Messaggio quaresimale intitolato “Il Signore corregge colui che egli ama” (Eb,12,6).
« Mentre pensavo ad un messaggio da inviarvi per il tempo della Quaresima -scrive nel Messaggio mons. Mazzocato -, mi sono tornate alla mente alcune parole della Lettera agli Ebrei: “E avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprez zare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio” (Eb 12,5-7). Queste espressioni della Parola di Dio ci riportano al tema dell’educazione sul quale stiamo riflettendo in tutta la diocesi. Esse, infatti, indicano un aspetto fondamentale di ogni azione educativa e, cioè, la correzione. Ad un bravo educatore non può mancare il coraggio di correggere, pur sapendo di arrecare una sofferenza al figlio”.
Ed ecco che l’Arcivescovo in questa Lettera si chiede cosa avrebbe scritto oggi a noi l’autore della Lettera agli Ebrei : Probabilmente ci inviterebbe a guardare al momento di crisi, in cui ci troviamo, anche come ad una provvidenziale correzione di Dio. Pure a noi direbbe di non perderci d’animo ma di fare, piuttosto, un esame di coscienza personale e comunitario chiedendoci: che cosa vuol farci capire Dio in questo momento di prova? Quali erano gli interessi e i comportamenti che ci allontanavano dal Vangelo?”
Mons. Mazzocato propone quindi a tutti i friulani di approfondire questi interrogativi con qualche esempio:
“Non c’è da ritrovare un ordine giusto per la nostra vita rimettendo al primo posto Dio secondo il primo comandamento: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22, 37)? Cominciando dalla riscoperta della domenica come “giorno del Signore”?
Non dobbiamo riconoscere che abbiamo fatto spesso confusione tra fini e mezzi? Che possedere e consumare cose materiali non soddisfa, alla lunga, il nostro animo e per questo non può essere lo scopo per vivere? Che i beni sono mezzi non da accumulare per sé ma da condividere in gioiosa solidarietà, specialmente con chi ha meno o nulla?
Non ci accorgiamo che la troppa fretta per le cose da fare e per i nostri interessi hanno logorato tanti rapporti, specialmente con persone care a cui avevamo promesso fedeltà? Che il gioco non valeva la candela specialmente dentro le famiglie?
E conclude: “Un tempo di difficoltà e di crisi non va giudicato necessariamente in modo negativo e sconfortato. Può essere, invece, un’occasione di rieducazione e di correzione da parte di Dio verso i suoi figli perché non si allontanino dalla strada “stretta” del Vangelo”.