Messa in sicurezza di pareti rocciose in A4
Udine 09 giugno 2015 Autovie Venete. A4. Messa in sicurezza della parete rocciosa tra Monfalcone Est e Duino. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Messa in sicurezza di pareti rocciose in A4

Udine 09 giugno 2015
Autovie Venete. A4.
Messa in sicurezza della parete rocciosa tra Monfalcone Est e Duino.
Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Un programma di lavoro di due anni per consolidare più tratti di pareti rocciose in autostrada

E’ partito in questi giorni l’intervento per la messa in sicurezza delle pareti rocciose lungo l’autostrada A4 nel tratto compreso tra Redipuglia e Lisert in entrambe le direzioni. Un lavoro che rientra nel programma complessivo che Autovie Venete ha pianificato per tutte le pareti in roccia e che, nei prossimi due anni, interesserà 22 punti per una superficie complessiva di 26 mila metri quadri. I lavori, che saranno realizzati dalla società Dolomiti Rocce (circa 2 milioni di euro l’investimento complessivo) nel tratto tra Sistiana e Duino, interessa tre punti distinti, per complessivi 500 metri. La fase iniziale prevede la pulizia dai massi instabili in superficie e il taglio della vegetazione. A operare sul posto ci sono un gruista che posiziona le reti di protezione, il capocantiere e cinque “tecnici rocciatori”. Il loro compito è quello di togliere le preesistenti reti di protezione a mono torsione e di stendere quelle a doppia torsione costruite da materiale zincato e in parte plastificato per prevenire gli agenti corrosivi del sale ed eventuali rotture accidentali. Quindi il team inserirà in fori nella roccia profondi tre metri una serie di chiodi che fungeranno da tirante alle funi di collegamento le quali, agganciate con speciali anelli, terranno in aderenza alla parete rocciosa la rete di protezione. Le scarpate di roccia laterali all’autostrada subiscono, negli anni, modificazioni dovute all’azione degli agenti atmosferici – in particolare l’alternarsi del gelo e del disgelo – che determinano progressivi deterioramenti e, a volte, fenomeni di caduta massi e detriti sulla sede viaria. Le pareti, che periodicamente vengono controllate, pur presentandosi stabili sotto il profilo dell’equilibrio globale, denotano fenomeni di dissesto superficiale dovuti alla progressiva erosione. L’esame geomeccanico ancora in corso stabilirà le priorità sulle quali intervenire a seconda delle caratteristiche morfologiche della roccia e della sua stabilità. La pianificazione dell’intervento prevede che il cantiere rimanga attivo fino alla fine di novembre. Non ci saranno particolari ripercussioni sul traffico, perché il cantiere è stato allestito nel modo meno impattante possibile: la corsia di emergenza è stata allargata tramite deviazioni con il posizionamento di new jersey e la circolazione continuerà a scorrere sulle due corsie.