Metodo Stamina: bufera su Andolina e Vannoni “Priorità a pazienti raccomandati”

Metodo Stamina: bufera su Andolina e Vannoni “Priorità a pazienti raccomandati”

andolina

 AGI Agli Spedali Civili di Brescia il controverso trattamento ‘Stamina’ e’ stato somministrato prima a “pazienti raccomandati“. Lo rivela il medico Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, nella puntata di ‘Presadiretta’ in onda domani su Raitre. “Un dirigente della Regione Lombardia – ha spiegato Andolina – aveva un problema, una malattia neurologica progressiva. Ha pensato che potevamo curarlo e ha favorito l’ingresso del nostro metodo negli Spedali di Brescia. Anche alcuni dirigenti locali avevano qualche fratello, cognato o marito da curare, col morbo di Parkinson”.
Duro l’intervento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sempre nel corso della puntata: “Se fosse vero che Vannoni e i suoi ci hanno dato un protocollo diverso da quello utilizzato a Brescia, ci sarebbero gli elementi per una truffa ai danni dello Stato. Sarebbe un atto gravissimo che tradisce il Parlamento. E’ piu’ che grave, e’ inaccettabile. E’ una presa in giro nei confronti di tutto il popolo italiano contro la quale ci rivarremo sicuramente”.
“Presa diretta” da’ spazio anche alla drammatica testimonianza di una famiglia che si era rivolta a Vannoni per curare una figlia, la piccola Nicole, affetta da tetraparesi spastica sin dalla nascita: “In tutto, il trattamento Stamina ci e’ costato 50mila euro, dobbiamo ancora finire di pagare e mia figlia e’ ancora sulla carrozzella, racconta il padre della bimba. “I bonifici andavano fatti prima delle infusioni – dice nel suo racconto il padre della bambina – e in tutto il trattamento Stamina ci e’ costato 50mila euro e dobbiamo ancora finire di pagare perche’ questi soldi li abbiamo presi in prestito dalla banca”. “Vannoni – aggiunge la mamma – ci aveva promesso che la bambina avrebbe lasciato la carrozzella e che avrebbe camminato, tutto il contrario di quello che dicono adesso.
Adesso dicono che Stamina serve a migliorare la vita dei malati, ma a noi ci aveva promesso la guarigione”