Trieste, 9 gen – L’accoglienza diffusa è la linea di indirizzo
che è stata ribadita anche oggi e che ha trovato d’accordo i
sindaci dei Comuni capoluogo di provincia presenti all’incontro.
L’obiettivo è quello di coinvolgere i 126 Municipi della regione
che fino ad oggi si sono rifiutati di ospitare anche un numero
minimo di migranti perché, in caso contrario, i prefetti dovranno
agire d’imperio.
Questo il concetto espresso dalla presidente della Regione Friuli
Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine dell’incontro che
si è tenuto oggi in Prefettura a Trieste con all’ordine del
giorno l’applicazione dell’accordo fra l’Associazione nazionale
comuni italiani (Anci) e il ministero dell’Interno che punta ad
una distribuzione equilibrata dei richiedenti asilo sul
territorio nazionale.
Nel caso specifico del Friuli Venezia Giulia, come ha
sottolineato la presidente, bisogna sgravare Udine, Pordenone,
Gorizia e Trieste da un’eccessiva concentrazione di migranti. Per
questo è necessario coinvolgere, cercando un dialogo costruttivo,
i sindaci di quei Comuni che finora hanno negato l’accoglienza,
al fine di prevenire un intervento diretto delle Prefetture.
“Spalmare le presenze sul territorio – ha detto la presidente –
consente di avere maggiore ordine pubblico, rafforza la
possibilità di una vigilanza sanitaria costante ed evita
assembramenti potenzialmente pericolosi che oggettivamente
generano insicurezza”.
Nel corso dell’incontro, Serracchiani ha formulato le richieste
della Regione sul tema dei migranti, che vanno dall’equiparazione
anche normativa degli arrivi via terra con quelli via mare, alla
necessità di evitare grandi assembramenti.
Infine, la presidente ha posto il problema della presenza
maggioritaria in regione di due etnie, pakistani ed afghani, che
crea specifiche difficoltà di gestione.
ARC/GG/fc
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