Trieste, 26 gen – “Non c’è alcuna conferma che si stia progettando la realizzazione di un hot spot in Friuli Venezia Giulia”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti a seguito di contatti intercorsi con il Viminale nella giornata odierna.
“Sono state anzi fornite rassicurazioni – ha precisato Torrenti – in merito al fatto che in ogni caso, prima di prendere qualunque tipo di orientamento o decisione, la Regione sarà interpellata preventivamente per condividere il percorso”.
“A fronte del tono d’allarme usato da qualcuno – ha continuato – è opportuno chiarire che il Friuli Venezia Giulia non è in una fase di emergenza profughi e che è proprio in queste situazioni che si lavora per evitare che l’emergenza arrivi e per evitare di farsi cogliere impreparati, se dovesse arrivare. In primo luogo serve la ridefinizione degli accordi internazionali, ma è anche ragionevole prospettare gli scenari più diversi. E sebbene in questi scenari non sia inserito un hot spot a Tarvisio, va ricordato che una procedura d’infrazione contro l’Italia è in corso proprio per la mancata realizzazione di tali strutture. Quanto poi all’ipotesi di realizzare un hot spot in presenza di chiusura delle frontiere, saremmo di fronte a una palese contraddizione”.
“Nell’ambito delle sue competenze, la Regione sta operando per collaborare con lo Stato a rispettare la garanzia del diritto d’asilo a chi fugge dalla guerra, non certo – ha concluso Torrenti – a favorire l’ingresso in Italia di chi non ha i requisiti”.
ARC/PPD/Com
Powered by WPeMatico