“Occorre rinforzare il piano natalizio che abbiamo già definito, c’è stata un’ulteriore interlocuzione con gli esperti del Cts, anche loro ci hanno consigliato, per scongiurare la terza ondata”, un’ulteriore stretta. Le misure varate sin qui “stanno funzionando, abbiamo l’Rt sotto l’1, però gli assembramenti degli scorsi giorni hanno destato preoccupazione. C’è tanta voglia di vivere le festività secondo tradizioni, ma questo ora non è possibile e occorre qualche intervento aggiuntivo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, durante la registrazione di ‘Accordi&Disaccordi’, in onda stasera sul Nove alle 21.25.
“Non c’è certezza di una terza ondata ma c’è una possibilità, non abbiamo la palla di vetro…”, ha aggiunto il premier.
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Sulle scuole “c’è un grande lavoro di preparazione per tornare in presenza il 7 gennaio”, ha sottolineato Conte, che ha anche commentato le accuse mosse da Giorgia Meloni sui trasporti focolai di contagi. “Non possiamo individuare nei trasporti il focolaio, quando c’è tutto un mondo che si muove i sono tante occasioni contagi. E’ sbagliato anche dire che le scuole lo sono, quando nelle classi sono rispettate le regole, ma è quel che ruota intorno, le occasioni socialità, non necessariamente è il luogo o il mezzo di trasporto” a creare focolai, anche se sui trasporti “soprattutto nelle metropoli, ci sono stati momenti in cui erano molto pieni, ci sono state delle criticità”.
A preoccupare il premier è anche l’alto numero di morti di Covid in Italia: “E’ un aspetto che mi preoccupa, abbiamo consultato tanti esperti, scienziati, medici. Le risposte sono varie, abbiamo anche una soglia anagrafica molto in là, avendo tanti anziani colpiti sono anche più a rischio. Ci sono tanti fattori ed è difficile individuare le ragioni, noi lavoriamo per ridurla. Quando si parla di numeri di decessi si sta parlando di morti, bisogna portare rispetto e bisogna dare il massimo per evitare che i numeri possano salire ma portarli sempre più in basso”.
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