Illustrato ieri al Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Mittelfest – presieduta da Antonio Devetag e composta da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Cividale del Friuli, Provincia di Udine, Ente Regionale Teatrale FVG, Banca di Cividale e Filologica Friulana – il programma di Mittelfest 2010, di scena tra il 17 e il 25 luglio prossimi a Cividale del Friuli, quest’anno affiancata anche dalle sedi di Gorizia e Udine.
Un cartellone denso di attrattive per il pubblico, con alcune ‘chicche’ che non mancheranno di attirare a Cividale la stampa e i critici che accolgono sempre con interesse le proposte spettacolari del festival della Mitteleuropa.
Sulle tre direttrici artistiche che compongono il cartellone – Prosa, Musica e Danza curate, rispettivamente, da Furio Bordon, Claudio Mansutti e Walter Mramor – si muoveranno grandi protagonisti della scena italiana e internazionale, con eventi di produzione e ospitalità internazionali, prime nazionali e anteprime assolute, che andranno a ricomporre il suggestivo richiamo tematico che fa da sfondo a questa 19.ma edizione.
“Genio d’Europa. Demoni” è il sottotitolo, il filo conduttore di Mittelfest 2010 e racchiude in sé una molteplicità di significati che il festival si propone di indagare con una ricognizione e una rappresentazione del “Genio europeo”, delle sue radici, della sua persistenza, dei suoi nuovi attori, a partire dalle basi della cultura europea e della sua Libertà di pensiero basata sul “genio” individuale che sceglie il proprio itinerario nella ricerca del Vero. Radicalmente legato alla Cultura occidentale è anche il concetto di “genio” quale dèmone sovvertitore dell’ordine costituito, anche in senso artistico.
Nel cartellone, puntellato da grandi classici della genialità europea – e mondiale – spicca l’omaggio che il settore Prosa dedica a Dostoevskij e alle sue opere, quasi a capire se esiste ancora una funzione attiva e peculiare del genio europeo, o se questo si è diluito nel mare grigio della globalizzazione. Dostoevskij è lo scrittore che più di ogni altro ha scelto di indagare la lacerazione umana tra Bene e Male, con una incandescenza spirituale, una follia inventiva, una verticalità che ancora oggi lasciano stupefatti. A comporre l’articolato percorso dostoevsijano un’attesa anticipazione all’avvio ufficiale del festival con lo spettacolo diretto da Marinella Anaclerio “I Karamazov”, in programma venerdì 16 luglio al Teatro Verdi di Gorizia, che per la prima volta quest’anno entra tra le sedi del festival, anche a supplire l’indisponibilità del Teatro Ristori di Cividale, chiuso per restauro. I Fratelli Karamazov è un romanzo che sfugge ai generi, e altrettanto fa lo spettacolo che trova i tratti del giallo, della commedia nera, della storia passionale fino all’indagine filosofica. A concludere idealmente il progetto – che presenterà anche una serie di momenti collaterali in programma a Cividale, e il debutto del “Delitto e castigo” del Mladinsko Gledališ?e di Lubiana – sabato 24 luglio (Teatro Nuovo Giovanni da Udine) per la prima volta in regione di scena “Idiotas”, un vero e proprio evento del teatro mondiale. Il più enigmatico regista della nuova Europa, l’amatissimo e pluripremiato Eimuntas Nekrosius, sposa il mistero del più spirituale tra i romanzi di Dostoekskji, l’Idiota: un allestimento leggendario, in cui l’interpretazione emozionale e plastica degli attori si riflette nella vita che acquistano perfino gli oggetti in scena. Ci sono spettacoli che si possono raccontare, potremmo concludere, altri che si devono semplicemente vedere.
Da un genio della letteratura europea ai genii della Musica, altro settore che indagherà la tematica del festival indicandoci quale vero genio europeo la musica classica, che ha caratterizzato, influenzato, segnato il nostro pianeta negli ultimi 500 anni. La musica classica è un unicum nella storia dell’uomo, è un patrimonio europeo che spesso diamo per scontato che ha influenzato tutto i continenti e tutti i generi musicali dal pop al jazz. Nessuna altra civiltà ha prodotto un “pensiero musicale” così profondo ed articolato: dagli Stati Uniti fino al lontano oriente è riuscito ad essere elemento positivo di globalizzazione portando una profondità di pensiero e una rigorosità esecutiva che la contraddistingue anche in ambiti e ambienti che mai un secolo fa avremmo immaginato. Così il settore musicale ci permetterà di godere di alcuni capolavori assoluti della musica classica, fino al genere contemporaneo europeo, con artisti ed ensamble provenienti da tutto il mondo. Attesissimo per l’ultimo giorno del festival, domenica 25 luglio alle 20.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, un artista che non si è mai esibito prima nella nostra regione, vero genio vocale mondiale. Bobby Mc Ferry – newyorkese, 60 anni, vocalist e direttore d’orchestra, un’estensione vocale di quattro ottave e un orecchio assoluto – è un genio planetario del canto. Ha interpretato con la sua voce grandi composizioni del repertorio classico assieme alle più importanti orchestre del mondo e continua un suo percorso assolutamente trasversale dalla musica classica al pop dimostrando una classe assolutamente unica.
Anche il programma di Danza, settore molto apprezzato e premiato dal pubblico di Mittelfest, ruoterà intorno a personalità, artisti ed eventi capaci di restituire centralità al tema portante del festival. Tra i numerosi eventi in programma, spiccano commistioni di grande fascino tra danza e letteratura Nel centenario dalla sua scomparsa, Mittelfest Danza renderà omaggio al genio irrequieto, energico e pulsante del giovane Michelstaedter (domenica 18 luglio), mentre dalla Croazia è attesa la rappresentazione danzata del grande romanzo Il Processo, di Kafka, che esprime tutto il genio riconosciuto del grande coreografo croato Staša Zurovac e trasforma la parola in energia, esplosione muscolare, istinto de classificatore: un evento che ha rappresentato per la scena musicale e performativa croata uno degli avvenimenti più significativi dell’anno. L’indagine della genialità letteraria europea ci regalerà anche una trasposizione in chiave moderna della guerra di Troia, ambientata nella Sicilia anni ’50, con il balletto Cassandra, tratto dal celebre romanzo della grande autrice austriaca Christa Wolf. Questo progetto coreografico, sicuramente uno dei lavori più apprezzati di Luciano Cannito, è adesso affidato in questo nuovo allestimento produttivo ad una danzatrice particolarmente nota al grande pubblico, per i molti anni di attività come ballerina, show-girl e presentatrice televisiva: a Rossella Brescia il compito di portare in scena la vicenda di questa eroina dell’indipendenza femminile, di rappresentare il genio femmineo nel gesto epico suggellando il festival nella serata di domenica 25 luglio.