Si avvia a conclusione, domenica 24 luglio, l’edizione 2016 di Mittelfest, che quest’anno ha festeggiato l’importante traguardo dei 25 anni con una ricca edizione dedicata al binomio Terra/Fuoco, seconda tappa della trilogia dedicata agli elementi che si concluderà nel 2017 con l’omaggio all’Aria.
Due gli appuntamenti attesi per la mattina. Alle 11.00 al Museo Archeologico Nazionale, atteso l’ultimo appuntamento con i concerti dei Conservatori/Innovatori: ad esibirsi il trio Tania Haunzwikl al clarinetto, Giovanni Di Lena al violino e Daniela Russo al pianoforte, tutti allievi del Conservstorio J. Tomadini di Udine,
Sempre alle 11.00 alla Chiesa di san Francesco l’incontro pubblico “FVG Terra autentica? Competere al tempo dell’economia mondo”. Nell’era del turismo esperienziale e del “piccolo è bello”, l’esplosione dei flussi globali di persone, merci e idee, pone oggi una continua attenzione sui territori, sul loro significato e in particolare sulle loro differenze e identità. La loro valorizzazione turistico-culturale divenuta esperienziale fa sempre più riferimento all’autenticità. E sono maggiormente percepiti come autentici quei territori dove la produzione agricola si è concentrata su prodotti intimamente legati ad una cultura; per questo la trasformazione, la vendita, l’offerta enogastronomica, oltre che l’accoglienza e l’ospitalità, sono il cardine di ogni paesaggio. Poiché il paesaggio non è legato solo alla bellezza dei luoghi ma alla storia e alle tradizioni di chi lo vive e lo trasforma. In quest’ottica DOP, IGP, DOC, DOCG… da entità astratte possono trasformarsi in espressione delle articolazioni di un territorio. In quest’ottica è al centro della discussione il significato stesso del termine paesaggio: patrimonio o capitale? Le politiche della Regione FVG con la nuova DOC unica regionale e il nuovo Piano Paesaggistico Regionale sono un’occasione fondamentale per costruire nuove mappe per trasformare la frammentazione in autenticità. Ne parlano l’architetto Alessandro Verona, Franco Farinelli, Presidente dell’associazione geografi italiani, Maurizio Ionico della Ferrovia Udine-Cividale, Mauro Pascolini dell’Università di Udine, L. Carlo Palazzolo del Politecnico di Milano e l’Assessore regionale all’Agricoltura Cristiano Shaurli. Ingresso libero
Nel pomeriggio, alle 18.30 nello spazio del Parco del Convitto Nazionale, la compagnia Arearea propone la seconda parte della sua nuova coreografia su Le Quattro Stagioni, un nuovo progetto site specific che fa convivere ambient music ed elettronica con il più popolare concerto della storia della musica. Dopo Primavera ed Estate, andate in scena sabato, è ora la volta di Autunno e Inverno(coreografie rispettivamente di Roberto Cocconi e Marta Bevilacqua).
A suggello dei debutti teatrali di questa edizione, attesa in quest’ultima giornata (ore 18.00 Teatro Ristori), la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, in coproduzione con Mittelfest 2016. Il regista Franco Però torna al festival ancora con uno svelamento degli angoli più nascosti di quel nucleo fondamentale, amato e odiato, che chiamiamo famiglia: in Play Strindberg, tre attori -Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni – si confrontano su un palcoscenico-ring tra amarezze, sorrisi e pugni allo stomaco. “Dürrenmatt si prende gioco di noi, della nostra vita famigliare, con tutte le armi che gli sono proprie, il sarcasmo, l’ironia che trascolora nel grottesco, il gusto del comico, ma anche la violenza del linguaggio. Lo fa rileggendo uno dei più formidabili testi di Strindberg,Danza macabra, e riscrivendolo da quel grande costruttore di storie teatrali qual è”. A concludere la giornata, e a chiudere questa edizione del festival, un sontuoso concerto, evento speciale MIttelfest 2016, De feu / The waste land. Bianca e discreta, la mole del Duomo affiancherà l’Orchestra Filarmonica di Lubiana, che si esibirà nello spazio principale della città alle 22.00. ll programma scelto dal M°. Nir Kabaretti è attento a soddisfare il desiderio del pubblico con pagine particolarmente amate: ?ajkovskij, de Falla, Stravinsky. Ma ne sollecita anche la curiosità, con l’inedita partitura del compositore pordenonese Cristian Carrara, che in The Waste Land ha ripreso il tema centrale del Festival.
Foto di Simone Di Luca