“Chiedo d’essere accolto come un fratello che, per un disegno della Provvidenza, è mandato a voi come padre, pur venendo da una regione lontana dalla vostra che ormai, però, avverto già come a me carissima”: è un passaggio del primo saluto che, da La Spezia, mons. Francesco Moraglia ha inviato oggi alla Diocesi di Venezia nel momento dell’annuncio della sua nomina a Patriarca.
Mons. Francesco Moraglia (v. biografia completa e foto in allegato) è nato a Genova il 25 maggio 1953 ed è stato ordinato presbitero il 29 giugno 1977; è dottore in T eologia Dogmatica. Il 6 dicembre 2007 è stato eletto alla sede vescovile della Spezia-Sarzana-Brugnato, ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 3 febbraio 2008, nella Cattedrale di Genova, dal Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco. Il 1° marzo dello stesso anno ha preso canonico possesso della diocesi. Il 23 aprile 2010 è stato nominato, con decreto del presidente della CEI, Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Comunicazione e Cultura.
31 gennaio 2012 – La nomina è stata comunicata oggi nella Sala Tintoretto del Palazzo Patriarcale di Venezia, in contemporanea con La Spezia e la Sala stampa vaticana, dall’Amministratore apostolico mons. Beniamino Pizziol alla presenza delle autorità civili e militari, dei rappresentanti dei mass media, di sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici in rappresentanza dei vari organismi ecclesiali ed associativi del Patriarcato di Venezia. Era presente anche un gruppo di ragazzi delle scuole accompagnati dall’insegnante.
“Fin dal primo momento in cui sono stato informato che il Santo Padre mi aveva destinato alla sede patriarcale di Venezia – scrive mons. Moraglia -, ho provato un forte sentimento di trepidazione, ma anche una grande fiducia nel Signore; di tale stato d’animo desidero, in primo luogo, farvi parte. Tutti, infatti, – pastore e fedeli – siamo coinvolti nella scelta di Benedetto XVI. Il servizio nel difficile compito della presidenza ecclesiale richiede doti tali di prudenza, di saggezza , di cuore e d’intelletto che nessuno può pensare di possedere; per questo mi rivolgo a Voi chiedendo, fin d’ora, preghiera e aiuto. Per la Chiesa che è a Venezia e il suo nuovo pastore inizia un tempo in cui ciascuno – per la sua parte – è chiamato ad affidarsi, con più libertà e più fede al Signore e al Suo piano provvidenziale che va sempre oltre quanto gli uomini possono immaginare; è il tempo in cui ciascuno, facendo meno conto su di sé, è chiamato ad aprirsi maggiormente, nella sua vita, al senso della paternità di Dio. E’ il tempo – se vogliamo – della comunione a priori, in cui, pastore e fedeli sono invitati, nella fede, a innalzare lo sguardo all’unico Maestro e Signore. Da quando sono stato messo a conoscenza della decisione del Santo Padre ho voluto idealmente aprire il mio cuore a tutta la città, all’intera diocesi, a ogni uomo e donna che il Signore mi vorrà fare incontrare nel servizio episcopale in mezzo a voi. “.
Il nuovo Patriarca di Venezia, poi, afferma: “Sono mandato a voi come vostro Vescovo; non conto su particolari doti e doni personali, non vengo a voi con ricchezza di scienza e intelligenza ma col desiderio e il fermo proposito d’essere il primo servitore della nostra Chiesa che è in Venezia. Sono conscio d’essere mandato a una Chiesa viva, ben presente sul territorio, a una Chiesa che sa esprimere con una fede capace di farsi cultura ma, soprattutto, a una Chiesa che ha una lunga storia scandita dalla santità, anche ordinaria, di molti suoi figli e figlie”.
Mons. Moraglia estende quindi il suo saluto a tutte le persone e le realtà ecclesiali della Diocesi di Venezia, sottolinea il “comune cammino” delle Chiese del Nordest verso il prossimo convegno di Aquileia e manifesta “affetto collegiale” agli altri Vescovi della Conferenza episcopale triveneta, ricorda i suoi predecessori (Scola e Cè), ringrazia con riconoscenza mons. Pizziol e a tutte le cariche istituzionali assicura “impegno per una collaborazione leale, nella distinzione dei ruoli”.
Un passaggio particolare del messaggio è destinato “ai carissimi giovani, con i quali sarebbe – fin d’ora – mio desiderio intrattenermi a lungo, mi limito a dire: voglio incontrarvi al più presto!”. E inoltre “un pensiero di vicinanza amica e fraterna va a quanti appartengono alle differenti confessioni cristiane, alla comunità ebraica, ai credenti di altre religioni presenti nel territorio della diocesi. Infine il mio saluto rispettoso va agli uomini e alle donne non credenti, soprattutto a coloro che sono “in ricerca”, auspicando, per quanto possibile, un comune impegno per l’uomo; in una cultura sempre più individualista, profondamente segnata della tecno-scienza, appare discriminante la questione antropologica, vero “caso serio” per il presente e il futuro della nostra società”.
A comunicare la nomina è stato mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza e Amministratore apostolico del Patriarcato di Venezia: “Con grande gioia vi annuncio che, dopo alcuni mesi di attesa, il Patriarcato ha il suo nuovo Pastore. Sento, a nome di tutta la Chiesa veneziana, di ringraziare di cuore il Santo Padre per il dono che ci ha fatto, ma anche di esprimere un particolare ringraziamento a mons. Moraglia, che ha accettato con spirito di fede e di abbandono al Signore, la responsabilità di una Chiesa territorialmente non grande, ma ricca di storia, di spiritualità, di tradizioni e storico punto di riferimento per le Chiese della Regione conciliare triveneta. Una Diocesi che, ne sono sicuro, saprà accogliere con entusiasmo il nuovo Patriarca, volergli bene e camminare con lui nella fedeltà gioiosa, nell’obbedienza filiale e con autentica passione per il Vangelo. Mons. Moraglia viene tra noi forte di una lunga e ricca esperienza accademica e pastorale”.
L’Amministratore apostolico ha quindi comunicato che “la nomina del nuovo Patriarca comporta un tempo di attesa che culminerà con la presa di possesso canonica della Cattedra di S. Marco. Fino ad allora continuerò a svolgere il mio servizio di Amministratore apostolico a questa amata Chiesa di Venezia che da oggi vuole prepararsi nel modo migliore ad accogliere il suo nuovo Pastore”. Il Vescovo Pizziol ha, inoltre, annunciato che “a partire da oggi, in tutte le celebrazioni liturgiche si pregherà per il nuovo Patriarca, affinché la grazia dello Spirito lo prevenga e gli apra la strada, lo sostenga nei suoi passi verso di noi e lo accompagni sempre nel suo ministero, che ci auguriamo gioioso e fecondo”.
Su indicazione dell’Amministratore apostolico, infine, è costituito un Comitato per l’accoglienza del nuovo Patriarca presieduto da mons. Danilo Barlese, moderatore di Curia e delegato per il coordinamento della pastorale. Al Comitato spetterà fornire tutte le indicazioni, pastorali ed organizzative, alle diverse realtà diocesane (parrocchie, associazioni, movimenti, ecc.), secondo quanto il nuovo Patriarca vorrà suggerire.