Monza: all’ospedale San Geraldo è stato eseguito un eccezionale doppio trapianto di mani ed è la prima volta al mondo che avviene un’operazione così impensabile. Effettuato dall’equipe del professor Massimo Del Bue, direttore dell’Unita’ operativa di Chirurgia plastica ricostruttiva, chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva, il trapianto è stato eseguito su una donna di 52 anni, Carla Mari, a cui 3 anni fa furono amputati entrambe le manie i piedi per una grave forma di sepsi. Un caso straordinario che dà nuova vita ad una persona diventata di colpo dipendente in tutto dagli altri.
Le mani trapiantate provengono da una donatrice di 58 anni e per permettere alla paziente di sopportare al meglio l’impianto è stata usata una tecnica anti-rigetto finora conosciuta solo in teoria ma mai applicata e che si basata sulle cellule staminali prelevate dal midollo della stessa paziente per essere poi re-iniettate nelle prime 24 ore successive al trapianto. Questa tecnica ha straordinarie capacità immunosoppressive, che scongiurano uno dei principali motivi di fallimento dei trapianti, cioè il rigetto. In questo caso, come in quello dello straordinario trapianto di volto, il paziente ha una seconda possibilità di vivere una vita normale.
Questo caso dimostra anche l’importanza e l’utilità pratica delle cellule staminali, argomento di ampia discussione ma spesso di difficile comprensione. Carla ora potrà di nuovo abbracciare il marito e i figli, e non solo. “Una decisione, quella del doppio trapianto, che abbiamo preso senza esitazione – spiega il professor Massimo Del Bene -. Una persona senza mani né piedi non può alzarsi dal letto se non arriva qualcuno ad applicarle le protesi; ora Carla potrà provvedere da sola, con un miglioramento incredibile della qualità della propria vita”. Sono già presenti i primi segni di mobilità delle dita e tra un mesetto, dopo tutta la profilassi e gli accertamenti, potrà tornare a casa. Avrà bisogno di un’intensa attività di recupero dei movimenti, ma il più è fatto. “Ci sarà il problema funzionale e del recupero psicologico – continua Del Bene -. ma è una donna fortissima che ha espresso da subito la volontà del trapianto ed è lei stessa donatrice”. L’importanza di ricevere senza mai dimenticarsi di dare.