Dopo Jannacci, un altro lutto colpisce il mondo della musica italiana.
Il cantante si è spento nella sua casa ad Acilia. Aveva 74 anni.
Franco Califano è morto nella sua casa ad Acilia. Malato da tempo, era nato nel 1938. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo scorso, si era esibito al Teatro Sistina di Roma. Tra i suoi grandi e indimenticabili successi, “Tutto il resto è noia” (guarda il video). La musica italiana piange un altro suo grande interprete
da wikipedia:
Originario di Pagani, in provincia di Salerno, è nato per caso in aereo sul cielo della capitale libica, a quei tempi colonia italiana. È cresciuto e vive da molti anni a Roma ma ha anche trascorso otto anni a Milano. Già arrestato nel 1970 per possesso di stupefacenti, caso in cui fu coinvolto anche Walter Chiari (assolto con formula piena), finisce nuovamente in carcere per lo stesso motivo e per porto abusivo di armi nel 1983, questa volta insieme al conduttore televisivo Enzo Tortora (assolto con formula piena e caso emblematico di mala giustizia). Durante quest’ultima esperienza carceraria ha composto l’album Impronte digitali, che si basa soprattutto su esperienze di quel periodo. In entrambi i processi Califano è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Califano lo ha ripetutamente ricordato nei suoi libri e nelle sue interviste.
Si è cimentato come scrittore e saggista con opere come Ti perdo – Diario di un uomo da strada, Il cuore nel sesso, Sesso e sentimento e Calisutra – Storie di vita e casi dell’amore raccontati dal maestro. Del 2008 è, invece, l’autobiografia Senza Manette, scritta a quattro mani con Pierluigi Diaco. È stato interprete di fotoromanzi e attore cinematografico in Sciarada alla francese (1963), Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1983) con Pippo Franco, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).
Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del programma realtà Music Farm, condotto da Simona Ventura. Nel 2007 e nel 2010 partecipa a due puntate di Ciao Darwin con Paolo Bonolis. Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, un po’ cinico, un po’ romantico, vantando migliaia di conquiste femminili. Lui stesso ha raccontato di aver avuto il suo primo rapporto all’età di 12 anni, con la madre di un amico. Vive in una villa nei pressi di Roma, ad Acilia, a pochi chilometri dal litorale di Ostia. Califano ha tatuato nell’avambraccio destro la sua celebre frase Tutto il resto è noia. Viene citato anche nella serie televisiva Romanzo criminale partecipando al matrimonio di uno dei componenti della banda.
I suoi ammiratori lo chiamano Califfo o anche maestro, viene imitato da Fiorello, dall’attore Max Tortora, e dall’imitatore Gianfranco Butinar. Nel 2010 a causa del suo stato precario di salute, dovuto alla rottura di tre vertebre in seguito a una caduta dalle scale, non è in attività. Il 20 febbraio 2012 si esibisce in concerto al Teatro Sistina, per l’occasione pieno in ogni ordine di posto. Lo stesso anno esce la notizia che abbia chiesto che lo Stato gli corrisponda la pensione speciale prevista dalla legge Bacchelli per gli artisti che versano in situazione di grave indigenza; notizia poi smentita dal diretto interessato durante una trasmissione televisiva. Il 3 agosto 2012 oltre 5mila persone assistono ad un suo concerto in piazza San Giovanni in Laterano a Roma nell’ambito del “San Giovanni Summer Village”. Partecipa come ospite alla seconda puntata della seconda stagione di Tale e Quale Show. Il 15 ottobre è ospite con Edoardo Vianello a Domenica In da Lorella Cuccarini in condizioni di salute visibilmente preoccupanti.
Muore il 30 marzo 2013, ormai malato da tempo, nella sua casa ad Acilia solo un giorno dopo dalla scomparsa di Enzo Jannacci. Il 18 marzo 2013 si era esibito al Teatro Sistina di Roma.