«Stiamo valutando, insieme con i tecnici comunali, se i nuovi dispositivi normativi di sicurezza urbana possano essere impiegati per garantire ai cittadini il giusto diritto al riposo e alla tranquillità in zone residenziali della città». Lo ha affermato il sindaco di Udine, Furio Honsell, nel corso di un incontro, avvenuto oggi, 21 agosto, a palazzo D’Aronco, con la delegazione regionale del Coordinamento nazionale No Degrado e Mala Movida, rappresentata, tra gli altri, da Renzo Saccon (Maniago), Claudio Macrini (Gorizia), Sabrina Giontella (Pordenone) e Marina Della Torre (Trieste). Insieme con i delegati regionali erano presenti anche cittadini udinesi che si stanno affiliando al Coordinamento e che hanno voluto segnalare al primo cittadino alcune situazioni di disagio legate all’eccessivo rumore prodotto, durante le ore notturne e in determinate aree, da locali pubblici cittadini. Si tratta delle zone di viale Vat e del Terminal nord e in particolare del disco bar Bside di viale Vat e del bar Ego di via Giovanni Paolo II.
Il sindaco Honsell, affiancato dalla delegata di quartiere e consigliera comunale, Monica Paviotti, dalla comandante della Polizia locale, Fanny Ercolanoni, e dalla responsabile dello Sportello unico attività produttive, Antonia Saltarini Modotti, ha assicurato alla delegazione l’impegno dell’amministrazione comunale per arrivare a una soluzione del problema. «È da almeno due anni che anche attraverso la presenza sul territorio della delegata di quartiere, Monica Paviotti, i residenti ci segnalano situazioni di profondo disagio e degrado – sottolinea Honsell – e dunque è il momento di intervenire. Non è accettabile che in una città come Udine le persone vedano leso il proprio diritto al riposo. Per questo motivo stiamo valutando la situazione e in particolare la possibilità di intervenire sulla base del decreto Minniti 48 di quest’anno sulla sicurezza urbana e dei decreti legislativi 41 e 42. La nuova normativa, infatti, prevede che i sindaci possano intervenire con apposite ordinanze proprio per tutelare il diritto al riposo dei cittadini».
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