Sono state due serate trionfali per i Muse, che ieri hanno conquistato l’Adriatic Arena di Pesaro e venerdì l’Unipol Arena di Bologna, suonando davanti a più di 22.000 persone arrivate da tutta Italia. In molti, hanno scelto di seguire la band in entrambe le date, per non perdere neppure una nota. E l’entusiasmo di un pubblico che vibra all’unisono con la band, è stato pienamente ripagato dall’esibizione del trio del Devon a partire dalla scenografia, ipertecnologica ed estremamente coinvolgente: una piramide capovolta che proietta sia video delle performance del gruppo che immagini create appositamente, laser e luci a sottolineare il ritmo e i temi delle canzoni. Sono state proprio le canzoni il vero fulcro dello spettacolo, inclusi in scaletta molti brani dall’ultimo album The Second Law, da Unsustainable a Panic Station a Madness, ma anche molti di quelli che sono ormai considerati i classici del repertorio dei Muse, Bliss, Undisclosed Desires e Stockholm Syndrome. Quest’ultima, compete ogni sera per entrare in scaletta con New Born: il compito di scegliere spetta ad una vera e propria roulette del rock. Nelle setlist non è mancata nemmeno Survival, inno ufficiale delle olimpiadi di Londra, e già avviata a diventare anche l’inno di una intera generazione.
L’energia del gruppo, che dal vivo ha potenza e compattezza tanto da dare l’impressione che sul palco ci sia un intero muro di musicisti, sembra non esaurirsi mai e per tutte le due ore dello show, in barba alla seconda legge della termodinamica a cui è dedicato il titolo del disco, anziché disperdersi aumenta. Fino alla conclusione del concerto: prima di sparire all’interno della piramide, i Muse si congedano ringraziando affettuosamente i fan e dando appuntamento a tutti al 2013: torneranno infatti venerdì 28 giugno allo Stadio Olimpico di Torino, e sabato 6 luglio allo Stadio Olimpico di Roma (biglietti in vendita dalle 9:00 di venerdì 23 novembre su vivoconcerti.com e ticketone.it).
Foto: Simone Di Luca