Il grande Maestro Lelio Luttazzi ha lasciato la forma terrena l’8 luglio del 2010, ma la sua musica non ha smesso un solo giorno di accompagnare la colonna sonora della vita degli italiani e di molti artisti, anche internazionali, che hanno avuto la fortuna e il privilegio di incontrarlo in vita, di collaborare con lui o semplicemente di innamorarsi di una delle centinaia di canzoni scritte dal Maestro triestino. Musiche che hanno riempito le nostre case e attraversato l’etere, sotto forma di disco, programma radiofonico, varietà televisivo, spartito musicale o colonna sonora cinematografica. Un patrimonio immenso, che la Fondazione che porta il suo nome (nata nell’ottobre 2010 su iniziativa della moglie Rossana Moretti Luttazzi) ha catalogato e messo a disposizione di tutti, attraverso siti sempre aggiornati e per mezzo di mostre itineranti che mantengono vivo e sempre attuale quell’estro creativo di un indimenticabile musicista “portatore sano di smoking e di swing”.
Esce venerdì 5 dicembre in tutte le edicole, assieme alla celebre rivista Musica Jazz, l’album “Lelio Swing” – ideato e realizzato dal produttore discografico Alberto Zeppieri – che celebra l’arte, l’ironia, lo stile, l’eleganza e lo swing di Lelio Luttazzi, nelle riletture di sue melodie a cura di grandi nomi della musica: da Mina a Lucio Dalla, dal pianista Stefano Bollani al pianista Remo Anzovino, passando per Simona Molinari, Fabio Concato, Franco D’Andrea, Rita Marcotulli, Danilo Rea, l’indimenticabile Renato Sellani (un omaggio nell’omaggio!) e tantissimi altri. Il disco contiene 20 canzoni (17 ufficiali, più 3 bonus) tutte in versioni nuove, pubblicate per la prima volta su supporto fonografico e alcune di esse sono state realizzate appositamente per questo nuovo progetto: gran parte sono eseguite da artisti che hanno collaborato con il Maestro, altre da artisti che lo hanno sempre preso come modello e alcune esecuzioni sono direttamente a cura dello stesso Luttazzi, che apre e chiude l’album col suo tocco magico sul pianoforte.
Tra le tante composizioni spicca sicuramente la doppia versione della celebre “Buonanotte Rossana” dedicata alla amatissima moglie: quella delicata ed elegante del pianista compositore Remo Anzovino, invitato proprio dalla moglie di Luttazzi a tenere un concerto per Lelio lo scorso anno a Roma al Palazzo delle Esposizioni, e quella cantata da Simona Molinari inserita nei bonus dell’album. Meritevoli di una citazione anche “Il giovanotto matto” rivisitata da Stefano Bollani (testimonial della Fondazione Luttazzi), “Eccezionalmente si” nella versione cantata dalla friulana Barbara Errico e l’inedita “Innamoriamoci” di Fausto Cigliano e Iskra Menarini, la storica vocalist dell’indimenticabile Lucio Dalla, che invece ha interpretato “Vecchia America”.
Il viaggio musicale inizia con una versione dal vivo di una fantasia di Gershwin, registrata a Trieste nell’estate 1992 da Luttazzi in trio (con Massimo Moriconi al contrabbasso e Sergio Conti alla batteria) e chiude con un tributo a Cole Porter, dopo aver riproposto anche Jerome Kern. Perché mentre tutti interpretano brani composti da Lelio, il Maestro – con classe e signorilità – rende omaggio a suoi modelli. Dalla registrazione più “storica” (un brano cantato da Mina nel 1965) fino a quella più recente (l’inedita “Canzone senza pretese”, incisa appositamente da Musica Nuda il 22 ottobre), l’album abbraccia cinque decadi di costume, cultura e musica italiana. Proprio come la mostra “Lelio Swing”, che ha per sottotitolo: “50 anni di storia italiana a ritmo di swing”. Mostra che nel mese di dicembre 2014 è ospitata nelle Sale del Grand Hotel a Rimini per una Charity per raccogliere fondi per i nuovi progetti della Fondazione in programma il prossimo 27 dicembre. Tutte le info sulla Fondazione su www.fondazionelelioluttazzi.it