E’ successo a Monte di Procida, Napoli, dove Francesca e Fausto (rispettivamente 33 e 35 anni), insieme con la figlioletta Sofia, di appena due, mesi hanno trascorso la domenica a casa della nonna materna. Nell’abitazione anche Antonio Raffaele, fratello di Francesca, un giovane di 29 anni affetto da gravi turbe psichiche. La tragedia si è consumata, quando i genitori di Sofia sono usciti per una passeggiata, lasciando la piccola in custodia della nonna. E’ successo che lo zio ha reclamato per sé la bambina, volendola tenere in braccio, ma a quel punto Sofia ha iniziato a piangere e così la nonna ha chiesto di rendergliela. Lui, però, non ha solo rifiutato, ma ha spintonato la mamma fino a farla cadere e, afferrato un coltello, ha colpito alla gola la bimba, che è morta sul colpo. A nulla sono valsi i soccorsi dei parenti, allertati dalle grida della donna, a nulla è valso l’intervento del 112.
I genitori di Sofia hanno appreso della tragedia, appena tornati a casa. Quanto ad Antonio Raffaele, è stato arrestato dai Carabinieri senza opporre resistenza, senza lasciare dichiarazioni sconnesse. Il ragazzo, secondo le ultime notizie, ha sempre sofferto di psicosi bipolare, seguita dall’Unità Operativa di Salute Mentale di Pozzuoli. Ed è proprio il responsabile Gennaro Perrino a spiegare le sue condizioni psico-fisiche: “Aveva seguito l’intero percorso e ne era uscito bene ma poi, secondo quanto ci risulta, ha ripreso a fare uso di droga“. Inoltre, lo scorso 27 ottobre “aveva dato uno schiaffo al cognato. Quel giorno fu sottoposto ad un intervento di cure domiciliari. Poi, il giorno dopo, si presentò regolarmente al controllo. Rifiutò di assumere i neurolettici, decidendo di fare uso solo degli stabilizzanti dell’umore. Gli fu riscontrata un’ansia reattiva, ma non c’era una situazione di grosso allarme. Del resto, lo dimostra anche il comportamento dei suoi stessi familiari che non ci hanno mai segnalato situazioni particolarmente pericolose“.
Un’altra tragedia familiare si è consumata in quel di Napoli, un infanticidio che forse si sarebbe potuto evitare o forse no, ma che ormai è stato compiuto e che lascia tutti sgomenti, ancora una volta. Perché di storie così, di delitti che si consumano all’interno delle mura domestiche, la cronaca ha riempito le sue pagine più cupe, soprattutto negli ultimi mesi…