A Villa Manin di Passariano, il più importante giardino storico del Friuli Venezia Giulia, ritorna sabato 17 e domenica 18 marzo la manifestazione Nel Giardino del Doge, dedicata al migliore florovivaismo oggi sul mercato. La regia è dell’ERPAC, l’Ente preposto a valorizzare le bellezze di casa nostra, che per la terza volta si è affidato al coordinamento operativo della cooperativa triestina “Agricola Monte San Pantaleone” di Trieste.
Oltre 100 espositori sapientemente selezionati da Lili Soldatich, curatrice di Horti Tergestini, metteranno in mostra i loro prodotti e la loro abilità nel curarli e trasformarli, assieme alla disponibilità a dialogare sul tema e le sue mille sfaccettature.
Protagonisti assoluti saranno i fiori. E non solo sui banchi degli stand.
Fiori sono gli abiti dello stilista Roberto Capucci: arte su stoffa a motivi floreali che sprigiona eleganza e creatività contagiosa. La mostra, che sarà inaugurata sabato 17 marzo alle 11.30 e proseguirà fino a domenica 20 maggio (venerdì 15.00-18.30; sabato e domenica 10.30-13.00/13.30-19.00) è un assaggio dell’enorme patrimonio su cui può contare la Fondazione Capucci, che ha finalmente trovato casa a Villa Manin e che dispone di cinquecento vestiti, più di ventimila bozzetti, illustrazioni e foto.
Fiori sono le immagini del fotografo Massimo Gardone, che con il suo obiettivo da anni esplora questo concentrato di esistenza e lo cattura in un messaggio che coniuga armonia, forme e colori, senza mai ripetersi.
Fiori sono le bolle speculative che lo storico e giornalista inglese Mike Dash racconta nel libro “La febbre dei tulipani” (Rizzoli). Nell’Olanda di fine Seicento la passione per la bellezza indusse a scambiare i bulbi con maiali, pecore, vino, burro, pezzi d’arredo, e il mercato si gonfiò a tal punto da portare il sistema al collasso. Si è trattato della prima grande crisi economica della storia, che preannuncia e anticipa le successive, fino ad arrivare ai giorni nostri: Dash incontrerà il pubblico sabato 17 alle 15.30, conducendolo alla scoperta degli imprevedibili meccanismi delle desideri umani.
Tutti fiori che per una ragione o per l’altra hanno incantato gli uomini e le donne che li hanno avvicinati e che non mancheranno di attirare e incantare anche i visitatori, friulani e non, che sceglieranno Passariano per un fine settimana all’insegna di natura e cultura, potendo contare anche su uno spazio dedicato ai più piccoli e sulla possibilità di gustare i prodotti enogastronomici del territorio: una combinazione che nutre e dona benessere, e non solo per un giorno.