“L’improvvisazione è un salto nel buio, nell’ignoto, e non possiamo sapere quale parte di noi stessi emergerà dal buio non appena iniziamo a suonare ed a maggior ragione quando suoniamo da soli…” (Andrea Massaria)
“Nuovi bisogni hanno bisogno di nuove tecniche”, così recita il titolo del nuovo cd, il primo in solo, del chitarrista triestino Andrea Massaria, uscito proprio in questi giorni per la Leo Records, prestigiosa casa discografica ed etichetta britannica, fondata da Leo Feigin sul finire degli anni settanta, che pubblica da allora interessanti progetti discografici di musicisti jazz e sperimentali di tutto il mondo.
“New Needs Need New Techniques” raccoglie nove tracce sonore ispirate dalla gestualità e dall’intenzione più profonda di tre pittori importantissimi, per il musicista e per noi, quali Pollock, Rauschenberg e Rothko.
Andrea Massaria, sapiente e colto musicista, che fin dalla tenere età ha dedicato la sua vita alle sei corde, pur con alle spalle una infinita produzione discografica quale leader o compagno di avventure, decide che è arrivato il momento di misurarsi in solo, sfida tanto complicata quanto stimolante. Con “New Needs Need New Techniques” dimostra di essersi misurato con un innovativo stile che è espressione di geniale creatività attivata attraverso la trasformazione timbrica dello strumento stesso: così come i differenti stili dei tre artisti fonte di ispirazione, Andrea Massaria coglie nelle sue sfumature sonore i loro cardini più importanti, muovendosi fra effetti digitali e materiali più poveri (una radiolina, un ventilatore, oggetti vari ed improbabili presi dal quotidiano). La musica che sorge si muove fra atmosfere più oniriche fino a scaturire nelle mille sfumature e vibrazioni di una vera e propria orchestra. Riuscendo appieno a colmare di emozioni proprio le menti più curiose ed i cuori più appassionati.
Per il primo album di solo guitar di Andrea Massaria non è opportuno pensare a un modello di riferimento. Massaria si è inventato uno stile alla chitarra elettrica che è espressione di una creatività implementata sulla trasformazione timbrica dello strumento: basterebbero pochi secondi per riconoscere la sua musica, una strana ed avventurosa narrazione che io dico potrebbe benissimo sostituire il linguaggio poco comprensibile dei cartoon di Mickey Mouse. New needs need new techniques è un lavoro che mette in relazione la pittura, vista come anello di congiunzione di tutta l’arte, con la musica ed instaura un ponte immaginario tra le tecniche. Tre espressionisti astratti (Rotko, Rauschenberg e Pollock) filtrati nell’ottica musicale di Massaria, un concetto di trasfigurazione dell’essenza stilistica dei tre pittori tramite l’improvvisazione ed una serie di tecniche estensive applicate allo strumento che danno l’idea di un panorama di agenti in successione che brulicano. Massaria usa in maniera calibrata i pedali, gli effetti eco, i riverberi, le sindromi del circuit bending, gli spezzoni radiofonici, il drone e gli scivolamenti sulla tastiera e per Rauschenberg si inventa persino delle sovrapposizioni vocali. In New needs need new techniques non c’è però solo una trasposizione di umori e di tecniche tra arti differenti e dubito che si possa ascoltare Massaria tenendo solo in mente quanto la nostra memoria aurale custodisce delle essenze dei tre pittori; si può ben dire che pur trovandoci in aree mentali simili, Massaria non fa lo stesso lavoro dei tre pittori americani, ma eccede negli atteggiamenti: se Pollock dipingeva scorrendo nei suoi dipinti, Massaria allora scivola con la sua musica, mentre Rauschenberg riordina in fasi i suoi dipinti, Massaria li appende, se Rotko produce sospensione Massaria provoca il galleggiamento. E’ un doppio senso quello imposto da New needs need new techniques, che è rimando e negazione dell’azione dei pittori, ma è un modo estremamente intelligente di affrontare l’arte del ventunesimo secolo: qui, in 9 brani (3 per ogni artista) si vive solo un pieno e splendido parcheggio nella musica di Massaria, certamente uno dei chitarristi più originali dell’attuale improvvisazione libera. (CD Liner Notes di Ettore Garzia)
Andrea Massaria ha iniziato a suonare la chitarra a sette anni, ha studiato chitarra classica con Guido Percacci e Pierluigi Corona ed è passato al jazz e alla libera improvvisazione nel 1990. Ormai le collaborazioni sono innumerevoli ed è considerato in patria e all’estero uno dei più importanti chitarristi italiani. Ciò rende ancora più notevole il fatto che questo ‘New Needs Need New Techniques’ sia il suo primo album da solista. Tre artisti americani totalmente diversi lo hanno ispirato per questo album: Mark Rothko, Robert Rauschenberg e Jackson Pollock. Ha dedicato tre pezzi a ciascuno di loro e, come indica già il titolo, Massaria non si limita solo alla chitarra. Al contrario, usa un arsenale completo di pedali e altra elettronica per costruire il suo mondo sonoro. Sentiamo ancora quei tre pittori? Non in modo molto diretto, ma si possono riconoscere alcune atmosfere, Massaria usa registrazioni parlate in ‘RA3’, qualcosa che si adatta bene alla pop art ovviamente, nei pezzi dedicati a Pollock sentiamo suoni che si adattano bene alla tecnica del dripping che ha reso questo artista così famoso e i pezzi dedicati a Rothko sembrano sculture sonore atmosferiche, qualcosa che si avvicina molto bene a questi dipinti prevalentemente monocromatici. In breve, un album molto vario di un chitarrista eccezionale. (Recensione NIEUWE NOTEN)
Fra i chitarristi più originali della scena impro internazionale c’è certamente Andrea Massaria, autore di tanti incontri con i musicisti creativi internazionali, ma che su questa sua recente incisione si presenta da solo, con l’eccezione di RA 3 con la voce di Francesco Forges. È un disco ricco di effetti speciali, di nuove tecniche, che come il titolo del disco fa notare, spuntano da nuove esigente dell’ispirazione dell’artista. I titoli prendono il nome da tre famosi pittori espressionisti, gli americani Jackson Pollock, Robert Rauschenberg e Mark Rothko, che hanno ispirato Massaria durante la produzione dell’album. Da un brano all’altro si sperimenta con tutto quello che le possibilità della moderna tecnologia mettono a disposizione dell’artista, così che vien fuori un album piuttosto vario e fantasioso, come le tele degli artisti che lo hanno ispirato. Una volta entrati in sintonia con il mondo sonoro di Massaria si seguono con interesse le evoluzioni che provengono dalle corde e dagli strumenti a disposizione. Un disco di sicuro originale, anche all’interno di quello che è il mondo dell’avanguardia contemporanea. /Recensione MusicZoom)
Musicista chitarrista e compositore, docente di chitarra jazz al Conservatorio B. Marcello di Venezia ed al Conservatorio A. Buzzolla di Adria.
Nato a Trieste il 10/4/65, inizia lo studio della chitarra classica ad undici anni sotto la guida dei Maestri Guido Percacci e Pierluigi Corona.
Dopo un’intensa attivita’ come chitarrista classico, dal 1990 si dedica al jazz studiando con, tra gli altri, Joe Pass, Kenny Burrell, Mike Stern, Bruce Forman, Stefano Battaglia, Sandro Gibellini, Nat Adderley Ron Carter, James Williams.
Nel 1997 ha vinto a Monteroduni (IS) l’Eddie Lang jazz contest, uno dei piu’ importanti concorsi Europei per chitarristi jazz.
E’ stato votato molte volte tra i migliori chitarristi jazz italiani nella classifica Top Jazz della rivista Italiana Musica Jazz.
Dal 2007 si defica alla musica improvvisata ed all’improvvisazione creativa attingendo da una vasta gamma di influenze che spaziano dal free jazz al soundwork strutturale, dal noise alla musica classica contemporanea. Molto attento all’esplorazione delle naturali possibilita’ del suo strumento insieme all’uso degli effetti, la sua ricerca e’ volta a sperimentare ciò di cui la chitarra è capace dal punto di vista del suono e dell’espressione, con e senza preparazione.
Ha un’intensa attivita’ concertistica in Italia ed all’estero sia da leader sia da ospite in varie formazioni.
Svolge un’intensa attivita’ didattica tenendo seminari in tutt’Italia.
Ha registrato piu’ di venti cd dei quali molti da leader o da co-leader.
Ha collaborato e collabora con molti musicisti tra i quali Evan Parker, Butch Morris, Oliver Lake, Barre Phillips, Paul Lytton, Greg Ward, Sylvie Courvoiseur, Tom Rainey, Rob Mazurek, Giancarlo Schiaffini, Matt Maneri, Bruce Ditmas, Howard Curtis, Katja Cruz, Clementine Gasser, Giovanni Maier, Danilo Gallo, Michele Rabbia, Elio Martusciello, Pasquale Mirra, Walter Prati, Cristiano Calcagnile, Stefano Battaglia, Ernie Adams, Dee Alexander, Giovanni Mancuso, Ettore Fioravanti, Paolo Birro, Rosario Bonaccorso, Zeno DeRossi,, Achille Succi, Olivier Manoury, Silvia Bolognesi, Ernest Dawkins,, Dado Moroni, Bruno Marini, Flavio Boltro, Francesco Bearzatti, Alessandro Fedrigo, Massimiliano Furia, Stefano Senni, Mauro Negri, Gianni Basso, Robert Bonisolo, Kyle Gregory, Lee Brown, Jack McDuff, Bobby Durham, Glauco Venier, Slatko Kaucic, Dario Deidda, Aldo Zunino, Mark Abrams, Emanuele Cisi, Daniele D’Agaro, Arrigo Cappelletti e molti altri.
Foto Luca d’Agostino / Phocus Agency