Quote Autovie Venete dalla Provincia alla Regione, Fontanini scrive al ministro Costa.
“Norma in contrasto con i principi dell’ordinamento amministrativo”.
Esproprio delle quote di Autovie Venete da parte della Regione Fvg: il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, ha scritto al Ministro degli affari regionali e autonomie Enrico Costa segnalando l’illegittimità del provvedimento e sollecitando un suo approfondimento. Il trasferimento della partecipazione dalla Provincia alla Regione delle quote di Autovie Venete (3 milioni 97 mila 663 le azioni detenute da Palazzo Belgrado per un valore di 2 milioni 478 mila 130 euro) e relativo patrimonio è conseguente all’articolo 32 comma 1 della legge 3/2016 “Norme di riordino delle funzioni delle Province in materia di vigilanza ambientale, forestale, ittica e venatoria, di ambiente, di caccia e pesca, di protezione civile, di edilizia scolastica, di istruzione, di diritto allo studio nonché di modifica di altre norme in materia di autonomie locali e di soggetti aggregatori della domanda” approvata dal Consiglio regionale il 24 febbraio scorso.
Fontanini ricorda il contesto in cui si colloca questa norma che integra e modifica diversi disposizioni sul riordino del sistema Regione-Autonomie locali introdotto dalla legge 26/2014 evidenziando, in particolare, il passaggio (articolo 32, comma 1, lett. e) in cui “la Regione subentra nella titolarità dei diritti relativi alla partecipazioni nella Società Autovie Venete”. Ciò consente alla Regione di acquisire la titolarità delle azioni detenute dalla Provincia di Udine (stesso vale per Gorizia e Trieste) dal 1 luglio.
“Un vero e proprio depauperamento di un patrimonio i cui proventi hanno consentito di arricchire, in alcuni anni anche in misura significativa, la disponibilità finanziaria dell’Ente per gli scopi istituzionali. La Regione – osserva Fontanini – non costituisce un ente sovraordinato rispetto alla Provincia e, per quanto dotata di particolari attribuzioni in materia di assetto e ordinamento degli enti locali, non può considerare questa Provincia alla stregua di un ente strumentale cui sottrarre non solo funzioni ma anche risorse proprie”. La gestione delle partecipazioni societarie, rileva ancora Fontanini, rimane facoltà delle Province fino al loro superamento. “Non si capisce il perché di questo esproprio anzitempo e senza remunerazione delle nostre quote di Autovie Venete. Inaccettabile e illogica la motivazione addotta dall’assessore Santoro nei giorni scorsi a difesa dell’emendamento della Giunta entrato in legge: la partecipazione nella società autostradale non ha nulla a che fare con la competenza sulla viabilità. La partecipazione che risale al 1954, quasi dieci anni prima della nascita della Regione, è di tipo patrimoniale e non è correlata a funzioni in materia di rete viaria”.
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