Un “armato” con un ricco corredo di armi è la scoperta più importante dello scavo condotto in “emergenza” nel cantiere edile di via Premariacco, in località Grupignano, a Cividale, dove già nell’estate dello scorso anno, in occasione della realizzazione di un nuovo fabbricato edilizio, svolto con assistenza archeologica, vennero portate alla luce ben 18 tombe: una consistente porzione di necropoli.
Ora, in fase ultimativa dei lavori del fabbricato, la collaborazione proficua tra la ditta costruttrice e la Soprintendenza ha permesso di scavare altre quattro tombe che vanno ad arricchire il quadro di indagine e definire la presenza nell’area di un cimitero di notevole interesse storico, stratificato e contraddistinto dalla presenza di due distinte fasi sepolcrali: una prima fase di età romana, robabilmente medio e tardo imperiale e una fase legata alla presenza longobarda a Cividale.
Ed è appunto della prima età longobarda l’uomo armato ritrovato con accanto l’umbone e la spada, indice di appartenenza ad un ruolo molto alto nella società longobarda. Un uomo vissuto e morto a Cividale su cui indagheranno sicuramente gli archeologi per cercare di definirne l’età ed il profilo sociale.
“Un quadro di spiccato interesse generale riveste dunque questa nuova Necropoli – afferma Fabio Pagano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cividale e Direttore scientifico dello scavo – ed il restauro e lo studio dei reperti raccolti e l’auspicabile proseguimento delle indagini nei campi limitrofi consentirà senz’altro di allargare ulteriormente le conoscenze storiche del territorio cividalese.
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