Oddo: a Torino per continuare a sognare

Oddo: a Torino per continuare a sognare

torino udinese

Queste le parole del Mister Massimo Oddo nella conferenza stampa di oggi in vista dell’incontro con il Torino.

Da una posizione vicino all’Europa come si fa domani a tener botta a una squadra come il Torino che dà segnali di essere migliorato negli ultimi tempi con il recupero di alcuni importanti elementi della rosa?

“Il Torino è un avversario durissimo perché è una squadra estremamente attrezzata, carte alla mano dovrebbe avere almeno 6-7 punti in più per come è composta la rosa. Dopo il cambio di allenatore sta facendo meglio, ha trovato un suo equilibrio e quindi dovremo essere consapevoli che andiamo a confrontarci con una squadra forte costruita con altri obiettivi ma di ciò non ce ne frega niente. Noi andremo a Torino a cercare di fare punti ma come sappiamo nel calcio i valori sulla carta contano fino a un certo punto, ciò che conta è il campo e se saremo bravi domani porteremo via punti. A questo punto del campionato abbiamo l’obbligo di provare a vincere la partita”.

Come stanno Angella e gli altri giocatori infortunati?

“Stanno tutti bene. Angella si è fermato ieri per qualche linea di febbre, domani mancheranno Danilo per squalifica e Adnan, ma gli altri sono tutti disponibili”.

La sensazione è che da quando è arrivato lei Lasagna si stia esprimendo molto meglio. È sbagliato dire che per le caratteristiche che ha Lasagna è meglio se gioca con Maxi Lopez al suo fianco?

“Io credo che Maxi è un giocatore che fa giocare bene gli altri, perché è un attaccante che non possiamo definire bomber, ma è uno che ama giocare per la squadra facendo più assist che gol. Sicuramente è un giocatore che si sa muovere meglio come attaccante, ma al tempo stresso agevola il movimento di chi gli sta accanto. Dipende sempre da tanti fattori, ma per caratteristiche Maxi è uno che fa giocare la squadra bene”.

La partita di domani vale più di altre o no?

“Forse vale più di altre perchè domani si incontrano due squadre che hanno gli stessi punti e che per questo motivo lottano per lo stesso obiettivo. Alla fine però ci sono sempre tre punti in palio, non ne danno di più solo perché si tratta di uno scontro diretto, sicuramente chi li conquisterà staccherà il rivale, questo è inevitabile”.

Chi la preoccupa di più fra Iago Falque, Niang e Belotti?

“Quando si incontrano giocatori del genere bisogna temere tutti, ognuno di questi giocatori può risolvere la partita anche individualmente oltre che assieme alla squadra. Il dato di fatto è che ognuno ha portato il suo mattoncino al Torino, perciò si tratta di giocatori forti che giocano in una squadra molto attrezzata. D’altronde tutte le squadre che sono lì sono squadre forti, e se siamo lì anche noi significa che evidentemente lo siamo anche noi”.

Maxi Lopez ha detto che chi perde domani è fuori dall’Europa: è un concetto estremizzato?

“È un po’ presto per dirlo perché se dopo aver perso domani ne vincessimo sette di fila non sarebbe così. Perdendo sarebbe sicuramente più difficile riavvicinarsi dopo, ma ricordiamoci che al di là del risultato di domani noi non dovremo tirare i remi in barca, bensì dovremo continuare a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per raggiungere l’obiettivo europeo e soltanto alla fine faremo i conti”.

Febbraio è un mese cruciale per l’Udinese a causa delle squadre che si stanno affrontando? Prima il Torino, poi la Roma… Dopo la sfida alla Juventus potremo capire se ci sono possibilità di Europa League?

“Capovolgiamo il concetto e ragioniamo sul fatto che dobbiamo vincere nove partite da qua alla fine. Ragioniamo così, perché in questo modo si evita che in caso di scofitta a Torino nei giocatori si possa insinuare il ragionamento che “siccome stiamo perdendo con squadre forti allora ci può stare”. Se noi pensiamo che dobbiamo vincere almeno nove partite si cambia la prospettiva e si può vedere in maniera diversa la nostra meta. Io sono positivo, la squadra vuole dimostrare di fare qualcosa di importante, abbiamo le nostre chance, l’importante è sapere che ce le giochiamo con squadre più forti, ciò significa che se dovessimo fallire l’obiettivo europeo sarebbe normale, in caso contrario avremo costruito qualcosa di grande”.