Gli OGM in Friuli: è quasi una certezza dopo che l’ERSA ha analizzato alcuni campioni arrivati nei laboratori di Pozzuolo dopo una segnalazione anonima. Appena appresa la notizia dal direttore Ersa Mirko Bellini, l’assessore regionale alle risorse agricole ambientali e forestali Claudio Violino ha immediatamente avvertito le autorità presentando un esposto in procura. È quanto affermato oggi in una conferenza stampa alla quale hanno presenziato l’assessore Violino e il direttore dell’Ersa Mirko Bellini.
Il 22 giugno nei laboratori dell’Ersa sono giunti alcuni campioni di foglie di mais, insieme ad una segnalazione anonima che indicava, con una piantina topografica, l’ubicazione del campo da cui i campioni erano stati estratti, a Fanna in provincia di Pordenone. I tecnici hanno immediatamente effettuato le analisi sul campione che è risultato positivo ai test.
Dall’Ersa spiegano che il rischio non è solo quello di avere organismi geneticamente modificati nel territorio regionale: il mais infatti sta per iniziare il suo periodo di fioritura e, come indicato da alcuni produttori di mais OGM la fioritura causa la contaminazione di piante su ampio raggio, rischiando così di danneggiare coltivatori ignari della presenza di colture geneticamente modificate. Questi infatti, rischierebbero da un lato di non poter commercializzare i propri prodotti e dall’altro, rischierebbero di incorrere in un reato penale.
Secondo il d. lgs. 212/2001 – tuttora in vigore – infatti chi “mette in coltura prodotti sementieri di varietà geneticamente modificata senza apposita autorizzazione interministeriale è punibile con l’arresto da 6 mesi a 3 anni o ammenda fino a 100 milioni di lire” cioè 50 mila euro. L’assessore Violino ha ricordato come l’autorizzazione interministeriale debba provenire dai ministeri di Salute, Agricoltura e Ambiente e che una richiesta per procedere con tale semina fatta da un contadino friulano era stata respinta solo il marzo scorso. In seguito si sa che alcuni agricoltori avevano minacciato la semina di mais OGM, diffondendo successivamente immagini televisive del fatto accaduto.
Non v’è certezza infine sull’associazione tra campioni OGM e il luogo di produzione. La segnalazione arrivata all’Ersa è corredata da una carta catastale che evidenzia l’ubicazione del campo dal quale sono stati prelevati i campioni. Il materiale ricevuto dall’Ersa è in ogni caso al vaglio degli inquirenti che decideranno come procedere.
“Io e il dott. Bellini – ha affermato Claudio Violino – abbiamo avvertito la questura di Udine e lasciamo che le autorità competenti lavorino per scoprire quello che sta accadendo. Non possiamo dire che il materiale pervenuto provenga con assoluta certezza da Fanna, come ci è stato segnalato. Adesso le autorità giudiziarie decideranno se e come procedere”.
“Quello che adesso ci preoccupa di più – ha concluso Violino – è che l’imminente fioritura del mais possa contaminare colture limitrofe a quella di mais OGM e che i coltivatori si trovino nella situazione di dover giustificare produzioni OGM che non gli appartengono”.
Dello stesso parere Rosanna Clocchiatti, presidente Coldiretti della provincia di Udine, che ha confermato le parole di Violino e di Bellini: “Non possiamo non essere d’accordo con quanto detto dall’assessore e dal direttore dell’Ersa – ha affermato Clocchiatti – è una questione di legalità, c’è una legge che disciplina la semina OGM e questa va in ogni caso rispetta.”
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