Una moratoria per bloccare le coltivaiozni OGM in Friuli, per el quali c’ molta richiesta, è stata chiesta dal’assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino. la moratoria è necessaria finchè non sarà stabilito di chi sia la competenza in merito alle coltivazioni geneticamente modificate. La contaminazione – per voce dell’ERSA – è presente anche se inferiore alla percentuale (0,9%) che stabilisce se un prodotto è da considerarsi genetificamente modificato o meno
Udine, 06 ott - La Regione Friuli Venezia Giulia propone una moratoria alla coltivazione di materiale OGM in attesa del pronunciamento dello Stato italiano in merito alla possibilità di aprire la via alle colture transgeniche sul proprio territorio, una volta che l'Unione Europea avrà sancito con un regolamento la facoltà di scelta in capo a ciascun Stato membro. Lo ha reso noto oggi l'assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino, nel corso di un incontro nel quale sono state ripercorse le tappe di "una vicenda iniziata a gennaio con la prima richiesta da parte di un agricoltore di Vivaro e che, primi in Italia - ha commentato l'assessore -, ci ha messo di fronte alle problematiche legislative ed amministrative legate all'impiego di colture transgeniche". Violino, assieme al direttore dell'Ersa, Mirko Bellini, ed al direttore centrale Risorse agricole, Luca Bulfone, ha reso noti gli ultimi sviluppi dell'indagine condotta dalla Procura di Pordenone sul mais seminato negli appezzamenti di Vivaro e Fanna (PN) ed analizzato nei laboratori indicati dalla stessa Procura. "Chiusa la vicenda giudiziaria, ora dal punto di vista agronomico sarà rilevante analizzare ulteriormente eventuali commistioni tra colture tradizionali e transgeniche", ha affermato Violino. Per dare poi una risposta agli agricoltori - "si tratta di un numero destinato a crescere nella prossima stagione", ha rivelato Violino - che legittimamente richiedono se si può procedere a semina di OGM, la Regione sceglie la via della moratoria. "Siamo in attesa - ha spiegato l'assessore - di un regolamento dell'Unione Europea che andrà a modificare la direttiva 18/2001, e nel quale il principio della coesistenza da dogma diventerà facoltà. Questo significherà - ha precisato Violino - che i singoli Stati membri potranno decidere sull'adozione o meno delle semine transgeniche sul proprio territorio: nel caso di scelta affermativa sarà lo stesso Stato a doversi dotare di norme di coesistenza. In attesa di questo pronunciamento la Regione si appella alla clausola di salvaguardia, richiedendo la moratoria alla semina OGM". In merito alla sperimentazione, Violino ha commentato che "fare ricerca sulle biotecnologie può essere una strada ma a patto che essa venga effettuata in condizioni di massima sicurezza che garantisca l'impossibilità di contaminazioni di qualsiasi entità". Ribadita anche la posizione dell'assessore Violino in merito agli OGM in Friuli Venezia Giulia. "La coltura transgenica non può costituire una panacea per l'agricoltura della nostra regione. Non dobbiamo semplificare la nostra agricoltura, anzi dobbiamo dare ancora più valore aggiunto. Allinearci con i grandi Paesi latifondisti come Argentina, Cina, Canada non darà risposte di politica agraria competitiva al Friuli Venezia Giulia".