Omicidio a Monfalcone. Trovato omicida, ignoto movente

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6 Marzo 2012 – Due colpi di coltello o di una generica arma bianca, al collo al torace. E’ morto così la notte scorsa Eugen Melinte, di 21 anni, originario della Romania ma da anni in Italia; da mesi residente a Mantova. Il giovane era tornato forse solo per qualche giorno nel centro industriale di Monfalcone, nell’Isontino. Ad ucciderlo sarebbe stato un italiano, Massimiliano Ciarloni, di 39 anni, di Genova ma da tempo residente a Monfalcone, disoccupato. Gli agenti della Squadra mobile hanno raccolto testimonianze, indagato sul territorio e infine, individuato il presunto omicida, Ciarloni, già conosciuto per piccoli precedenti. Gli agenti lo hanno trovato e fermato a casa a circa dodici ore dall’assassinio. Da lì, lo hanno portato direttamente in carcere a Gorizia. Un delitto ricostruito per intero nella sua dinamica eppure non ancora completamente chiaro. Nel movente ad esempio. O, almeno, sulle ragioni del gesto non sono state fornite indicazioni specifiche, nemmeno nel corso della conferenza stampa convocata per rendere noto l’arresto del presunto omicida. A significare che la polizia non ritiene ancora concluse le indagini. Ad esempio, sarebbe ancora da definire la presenza sul posto di una terza persona, anche se per il momento non sembra che il ruolo di questa sia importanti ai fini giudiziari. Melinte e Ciarloni si sarebbero conosciuti la notte scorsa in un bar di Monfalcone, forse davanti a un bicchiere. Dal locale, chiacchierando, i due si sono trasferiti in una galleria del centro, luogo di ritrovo di immigrati. Qui poco intorno alle 3.30, sarebbe sorta, improvvisamente e per futili motivi, una lite tra i due, conclusasi con due colpi di coltello o altra arma. Melinte, benché ferito e sanguinante, è riuscito a correre via, verso viale Duca d’Aosta, principale arteria e centro della città isontina. Da qui, agonizzante, ha telefonato ai soccorsi utilizzando il proprio telefono cellulare indicando il luogo e fornendo altre informazioni. Infine, si è accasciato a terra e, prima che l’ambulanza giungesse sul posto, è morto. Pochi istanti e, insieme con i sanitari, è arrivata anche una pattuglia di polizia che transitava nei pressi. Fino allo scorso anno il giovane aveva abitato a Monfalcone, dove aveva lavorato nella ditta del padre, titolare di una ditta che opera in subappalto per conto della Fincantieri.